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Lourdes, dove si guarisce nel cuore
Di Rassegna Stampa - 08/09/2011 - Religione - 1001 visite - 0 commenti

Sono tornata ieri da un pellegrinaggio in una delle mete europee più importanti del cristianesimo, Lourdes. Qui più di 150 anni fa alla piccola Bernadetta apparve la Madonna, e da allora il luogo divenne famoso in tutto il mondo per i suoi miracoli.

Oggi sono 97 quelli riconosciuti ufficialmente, ma in realtà il numero sembra aggirarsi sul migliaio. In cerca della grazia della Madonna, a Lourdes arrivano sopratutto i malati accompagnati da coraggiosi e instancabili volontari che offrono i loro tempo e le loro fatiche per permettere a chi fisicamente non c'è la farebbe, di visitare la piccola grotta.

Io stessa sono andata con un' associazione di volontariato di Trento, Ospitalità Tridentina, che ogni anno organizza dei pellegrinaggi con ammalati di tutti i tipi e con tutte le esigenze. Dalla mia esperienza posso dire che da Lourdes si torna sempre guariti, se non nel corpo almeno nel cuore, perchè qui si ritrova la speranza e la consolazione che purtroppo la nostra società non offre.

In questo luogo incantato si scopre che gli uomini non sono solo quelli di cui i telegiornali ci parlano sempre: gente che si ammazza per un parcheggio, figli che uccidono i genitori, madri che abbandonano i bambini, pedofilia, violenza, guerre, egoismo, avidità, corruzione.

No, l'uomo è anche carità, amore, sacrificio, coraggio. L'uomo è anche la volontaria o il volontario che pazientemente imbocca un anziano o un disabile, lo spinge sulla carrozzina, lo cura, lo accompagna in bagno, lo cambia. Qui, sotto lo sguardo dolce della Madonna, le persone tirano fuori il meglio di sè, e ci ricordano che nel nostro cuore c'è anche del buono, bisogna solo trovare la forza per farlo emergere.

Ho visto giovani, gli stessi che oggi vengono additati come irresponsabili e violenti, spingere carrozzine, accompagnare anziani e accudire disabili, insomma ho visto giovani mettersi umilmente al servizio dei più deboli, quelli che il nostro mondo rifiuta, imponendoci sempre modelli che sono il ritratto della salute, come se invecchiare e ammalarsi fosse un reato, una colpa, e non semplicemente una parte della realtà.

A Lourdes la gente porta le proprie sofferenze, i propri dolori, i propri fallimenti e le proprie paure, per abbandonarsi in un lungo e silenzioso pianto tra le braccia di Maria, che sa consolare tutti i mali del mondo. A Lourdes le persone sembrano dei bambini, che stanchi di piangere soli in un angolo della stanza mettono da parte l'orgoglio e corrono dalla madre per farsi consolare e amare disperatamente.

Ma Lourdes è anche il luogo in cui si impara ad apprezzare la vita così com'è, e a smettere di lamentarsi per ogni piccola cosa o per ogni insignificante problema. Camminando per il grande cortile si incontrano malati di tutti i tipi, persone che non possono nemmeno muovere un dito, uomini sfigurati, vecchi ormai privi di forza, bambini attaccati al respiratore. E allora capisci che la vita è un dono, e bisogna tenerselo stretto, anche quando non ci da quello che vorremmo.

Ti rendi conto che il lavoro, la casa, la macchina nuova, le rate del mutuo, non sono nulla. Siamo così assorti a cercare di soddisfare le nostre esigenze materiali, che spesso ci dimentichiamo che cos'è veramente importante. Vogliamo l'auto nuova, la casa bella e il lavoro comodo, non pensando che se domani, per esempio, ci dicessero che abbiamo un tumore, di tutte queste cose non c'e ne faremmo un bel niente. Ed è questo che fa Lourdes: ci fa ritrovare noi stessi, ricordandoci che è la famiglia, l'affetto dei nostri cari, i figli, gli amici ecc. ciò che conta, ciò che non svanirebbe se domani improvvisamente ci ritrovassimo su una carrozzina.

 A Lourdes gli ammalati trovano consolazione e speranza tra le braccia della Madonna, che ha promesso loro che ogni sofferenza sarà ripagata cento volte, perchè se Dio chiede è solo per dare. Chi, invece, è così fortunato da avere ferite soltanto nel cuore e non nel corpo, a Lourdes fa pace con se stesso e con Dio, ricominciando di nuovo da zero, questa volta con la consapevolezza di ciò che è importante e di ciò che non lo è.

Silvia Fattore,  http://www.lavalsugana.it/home/il-sassolino/item/1217-lourdes-dove-si-guarisce-nel-cuore.html

 
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