Diventa socio
Sostieni la nostra attivitą
Contatti
«Una mucca, un maiale, un coniglio o una tigre — ha detto il Ministro del Turismo Brambilla — devono avere le stesse tutele del cane o del gatto di casa, perché gli animali nascono uguali davanti alla vita ed è proprio la vita il loro primo diritto». Confesso di non essermi mai posto il problema di gerarchie all’interno del mondo animale, mentre da tempo mi chiedo se gli uomini siano davvero «uguali davanti alla vita». I 130.000 bambini a cui ogni anno, in Italia, viene impedito di nascere e le svariate migliaia di embrioni umani prodotti per la fecondazione salvo poi essere scartati o dimenticati in freezer, mi portano a dubitarne fortemente.
Di qui un piccolo grande dubbio: com’è possibile affermare che «gli animali nascono uguali davanti alla vita ed è proprio la vita il loro primo diritto» quando siamo noi per primi – noi "civilizzati" e "progrediti" - a non garantirci eguaglianza e diritto alla vita? Prima di preoccuparci per i diritti agli animali, forse, è il caso di rinfrescarci la memoria su quelli che sappiamo assicurarci vicendevolmente. Perché la prima regola di chi vuole farsi garante o addirittura insegnare un principio alto e nobile come l’eguaglianza , si sa, è il buon esempio. E non è affatto detto che su questo versante siano gli animali, oggi, coloro che più abbisognino di lezioni.