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"INCHIESTA SUL DARWINISMO"
Di Enzo Pennetta - 29/05/2011 - Darwinismo - 4727 visite - 0 commenti



“Un libro che gli organizzatori dei Darwin Days non vorrebbero farti leggere”.
Questo slogan potrebbe forse essere il più ad effetto per il libro in uscita nei prossimi giorni e che sarà presentato in anteprima martedì 31 maggio a Palazzo Valentini, presso la sede della Provincia di Roma.
Ma, andando oltre gli slogan, possiamo dire che questo nuovo libro è un lavoro di indagine storica, un testo ricco di preziose informazioni e significativi documenti che gettano una nuova luce su quel fenomeno che genericamente va sotto il nome di “darwinismo”. Documenti che nessuno propone e che, proprio per il loro essere “politically uncorrect”, la “intellighenzia” probabilmente tenderà ad ignorare per lasciarli in quella desiderabile “damnatio memoriae” in cui sono stati relegati. È la cosa più facile ed efficace.

Ma nel caso in cui dovesse invece verificarsi una sufficiente diffusione, una risonanza tale da rendere inevitabile una certa attenzione, è facile prevedere che questa pubblicazione raccoglierà la sua parte di veleno, e probabilmente, una piccola o grande messe di insulti: è questo quello che accade a chi vuole mostrare una faccia nascosta del pensiero dominante.

 “Mostrare” è un termine consapevolmente scelto perché indica un’operazione che non si basa su un’opinione personale, che non si affida a dei ragionamenti pro o contro qualcosa, ma che si riferisce ad una raccolta di documenti, fatti e testimonianze la maggior parte dei quali da tutti facilmente verificabili sulle fonti originali. “Mostrare” è un termine che pone l’attenzione prevalentemente sui risultati di un’inchiesta e non sull’opinione dell’autore che da parte sua lascia parlare documenti e protagonisti.

Per capire cosa sia veramente quello che, con una insufficiente semplificazione, viene indicato col termine “darwinismo”, bisogna uscire dai limiti del puro dibattito scientifico, bisogna studiarne la fenomenologia in relazione al contesto ambientale, culturale e, soprattutto politico, nel quale la teoria venne formulata e si affermò.

Dalla quarta di copertina:
La cronaca e l’attualità mostrano che nel mondo contemporaneo la scienza ha assunto la funzione di legittimare il potere, molte delle scelte più importanti non possono infatti essere compiute senza il sostegno di questa autorità, l’unica in grado di generare un consenso unanime. Questo stato di cose ebbe inizio nel ‘600 quando in Inghilterra si fece strada l’idea di uno Stato legittimato da una classe di scienziati: fu Francis Bacon a proporlo nella Nuova Atlantide. Da quell’idea nacque la Royal Society, la “casta sacerdotale” di scienziati che avrebbe supportato l’Impero Britannico. Tuttavia fu ben presto evidente che quella casta aveva bisogno di un testo di riferimento, di una nuova “Bibbia” capace di offrire una nuova visione del mondo: l’occasione buona sarebbe giunta nel 1859 quando Charles Darwin pubblicò l’Origine delle specie. Era una teoria che si prestava a divenire una sorta di seducente mito della creazione moderno, un mito basato sulle idee classiste dell’economista Thomas Robert Malthus; da allora quelle idee si sono affermate come verità di natura, giungendo ad orientare le politiche degli stati occidentali e delle Organizzazioni Internazionali non esclusa l’ONU.
Una vicenda di cui questo libro vuole essere il racconto.

Enzo Pennetta
INCHIESTA SUL DARWINISMO
Come si costruisce una teoria
Scienza e potere dall’imperialismo britannico alle politiche ONU
Ed. CANTAGALLI - € 15,50

Sito di Enzo Pennetta: www.enzopennetta.it

P.S. Catone il censore avrebbe detto: Ceterum censeo Carthaginem esse delendam,
allo stesso modo mi permetto di insistere sull’opportunità di una presa di distanza da parte del mondo della cultura dalle posizioni antidemocratiche e intolleranti dello scienziato Richard Dawkins: Ceterum censeo….
http://www.libertaepersona.org/dblog/articolo.asp?articolo=2224
 
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