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Noi italiani faremo i conti col nucleare al referendum del 12 e 13 giugno. I giapponesi, loro malgrado, li stanno invece facendo da mesi. Sulla loro pelle. Eppure, proprio loro - che il disastro ambientale ce l’hanno in casa - hanno meno paura di noi dell’atomo. Da un recentissimo sondaggio pubblicato dal quotidiano Asahi, emerge difatti che, nonostante Fukushima, il 34% dei giapponesi vorrebbe puntare nuovamente (!) sull'atomo a uso civile. Escludendo gli indecisi, la percentuale nipponica di contrari al nucleare, secondo questo sondaggio, è ferma al 42%. Un percentuale infinitamente minore di quella che, a detta di uno studio commissionato dopo il sisma in Giappone da Gnresearch e condotto su un campione di mille intervistati, vede il 75% degli italiani contrario alle centrali. Quindi, anche se esiti e quorum del referendum sono ancora incerti, i promotori possono già gioire: fossero vissuti in Giappone, oltre che con le temute radiazioni, avrebbero dovuto fare i conti con gente assai meno disposta, rispetto agli italiani, a lasciarsi impressionare.