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Fini, Casini, Rutelli: dove siete?
Di Caius - 18/05/2011 - Politica - 1097 visite - 0 commenti

Fini-Casini-Rutelli…non sono i tre porcellini, ma il Terzo Polo. Nel senso che sono in tre. Le ultime elezioni hanno dimostrato che per loro non c’è spazio.

Chi può credere ad una simile accozzaglia? Prendiamoli uno ad uno, dal migliore, sino al più impresentabile. Rutelli: ex radicale, ex sindaco di Roma, ex candidato premier per investitura non popolare ma di de Benedetti, è ormai a fine carriera. Dei tre è l’unico che sia un uomo: ha cambiato tante sue posizioni sull’etica, provenendo dai radicali, senza che questo gli giovasse alla carriera…anzi… Dietro il bel Rutelli c’è qualcosa, una forma, un contenuto, brutto o bello che sia, certo sopravvalutato, in passato, oggi non più… Poi c’è Casini, l’ex portaborse di Forlani, un sopravvissuto che ad un certo punto, crollata la Balena Bianca, si è trovato in mano un qualcosa più grande di lui.

Casini si è salvato, alle ultime politiche, perché lo ha soccorso la Chiesa. “Avvenire”, in particolare, è scesa in campo per l’UDC, per paura che i due poli si mangiassero tutto. Ma Casini è un uomo che non crede a nulla, se non sé stesso, alla sua abbronzatura e alla sua bella faccia. Tale e quale Fini. Infatti i due si trovano, e giocano al gatto e alla volpe. Casini fa il cattolico, candida qualche persona coerente come Luca Volontà come specchietto per le allodole, ma per il resto dei “valori non negoziabili” non gli interessa nulla.

Per esempio di fronte all’alternativa tra Moratti e Pisapia, si è schierato per quest’ultimo, spacciandolo, insieme a Tabacci, per un “moderato”: Pisapia viene da Rifondazione Comunista, è oggi un sodale di Vendola, considera aborto, eutanasia, spinello libero, matrimoni gay ecc…segni di civiltà, ed è alleato dei radicali. Come può Casini sostenerlo? Può, può tutto, l’ometto…se gli promettono la leadership abbraccia anche Vendola, D’Alema e Bersani e si fa fotografare con loro e con la falce e martello. Degno compare di Casini è Fini: sempre più laicista, da ex fascista fa il demo-progressista spinto, e assume sempre le stesse posizioni dei radicali in ogni campo etico. Tanto che ha scelto un radicale come Benedetto Della Vedova come figura chiave del partito. Ma Fini è scomparso, da secondo di Berlusconi, a terzo azionista, in un partito con il 5 %. Il 5% è lo stesso risultato che l’Udc aveva, da solo… Fini e Casini: la somma dei due non en fa uno solo.

 
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