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Beppino Englaro, a Tione: sicuro di essere il testimonial del “padre ideale”?
Di Caius - 05/05/2011 - Attualità - 1242 visite - 0 commenti

-Eluana è morta dopo 17 ani di stato vegetativo; ma suo padre Beppino, secondo le sue stesse dichiarazioni, ha chiesto subito che fosse lasciata morire. Non lo ha chiesto dopo 17 anni, neppure dopo due anni. Subito.

-“Il dottor Carlo Alberto Defanti, nella certificazione sanitaria che precede la ragazza alla casa di cura, aveva scritto come anamnesi che la paziente ‘non ha avuto in passato patologie rilevanti’ e nella diagnosi aveva parlato di ‘stato vegetativo permanente post-traumatico’, giudicandola in ‘buone condizioni di salute’. Aveva certificato che il suo ciclo sonno-veglia è ‘normale’, che ha ‘comportamento tranquillo’ e che ‘non ha piaghe da decubito’. Quali sarebbero le ‘gravi condizioni’ che hanno legittimato ‘una sorta di procedura d’urgenza’?”. (da Lucia Bellaspiga, Pino Ciociola, “Eluana. I fatti”, Ancora editrice).

 -Eluana, ci è stato detto da alcuni, era già morta: non capiva, non sentiva, dunque non soffriva… Eppure, quando la hanno privata forzatamente del cibo e dell’acqua, perché il cuore batteva, il respiro c’era, hanno dovuto chiamare accanto a lei un anestesista, per darle grosse dosi di “sedativi per calmare crampi e contratture” (Corriere della Sera, 9/2/2009). Hanno dovuto iniettarle “farmaci sedativi per evitare spasmi o reazioni muscolari”, una “terapia sedativa e antidolorifica anche pesante” (Corriere della Sera, 4/2/20009). Perché? Forse perché, senza cibo e senza acqua, stava questa volta sì, soffrendo?

 -Nell'ultimo giorno della vita di Eluana, scrive il Corriere della Sera, “si incomincia a compilare il registro della sofferenza. Dopo 24 ore le prime complicazioni: sabato pomeriggio Eluana respira a fatica, le mucose sono asciutte. Gli infermieri nebulizzano acqua. Domenica la situazione si complica: gli infermieri la girano ogni due ore, le nubulizzano acqua sulle mucose. Una cronista che la vede, Marinella Chirico, racconta che 'è irriconoscibile, le sue orecchie hanno delle escoriazioni'. Eluana è già sedata. Il farmaco è il Delorazepam, iniettato sottocute. Lunedì le sue condizioni precipitano. Il registro della sofferenza parte all'una di notte...la sedazione prosegue. Nel pomeriggio la febbre sale. Eluana è debole, respira malissimo, è sempre sedata. Le urine sono scomparse. Alle 19.35 il cuore si ferma” (Corriere della Sera, 11/2/2009). Accanto il padre non c'è, da una settimana ormai: “Alle 20.10 (del 9 febbraio ndr) Eluana muore. Suo padre l'ha vista l'ultima volta martedì” (Corriere della Sera, 10/2/2009).

 
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