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Si è già parlato a lungo, su questo sito, del caso De Mattei. Un insigne professore di storia, e come tale scelto come vicepresidente del CNR (per meriti scientifici nella sua materia, che è, appunto, la storia).
De Mattei è una persona che ha titoli accademici, pubblicazioni in quantità, conosce varie lingue, è chiamato in giro per il mondo...
Oggi è continuamente sotto attacco. Le sue idee potrebbero anche essere le più stupide del mondo (cosa che non è), ma meriterebbero quantomeno di essere discusse con garbo ed argomentazioni razionali, filosofiche e teologiche.
Invece ogni giornalistucolo che abbia ricevuto in mano una penna, e che abbia un pulpito sinistro da cui parlare, può ormai sbeffegiarlo senza la benchè minima educazione e garbo.
L'ultimo in ordine di tempo si chiama Antonio Gnoli, e scrive per Repubblica. Gnoli è un banalissimo cronista, ha l'arte e la parte che gli affida il buon Mauro, degno erede del massone Scalfari. Eppure parlando di de Mattei si sente in dovere di trattarlo come uno zulu, come un "tipo umano inferiore", una sottorazza di qualche genere.
Sentite come inizia il suo articolo il giornalista d'assalto inviato a picchiare duro sull'avversario, colpevole di essere cristiano (Repubblica, 11 aprile): "Confesso una certa curiosità mentale mentre mi avvio all'appuntamento col professor Roberto De Mattei, l'uomo che con le sue idee - professate in varie sedi e occasioni - ha vinto l'Oscar del ridicolo. Che linea tenere, che domande rivolgergli, in una parola che cosa ci si aspetta da un signore che, con tutti i distinguo, ha sostenuto tesi balzane e in ogni caso antiscientifiche, come il creazionismo, l'immutabilità delle specie, la datazione della Terra a soli 15-20 milioni di anni fa'? Se insieme al taccuino avessi con me un bel "tapirone d'oro", la questione potrebbe risolversi in pochi attimi. Ma in fondo, De Mattei non è un caso umano, è un affare più complicato: un uomo solo (o quasi) che sostiene certe idee. Non basta questo per farne un eroe della resistenza ottusa? Il problema è che De Mattei non è un signore qualunque: egli è vice-presidente del Cnr, un incarico che lo pone ai vertici della struttura che in teoria dovrebbe guidare la ricerca scientifica in Italia. Ma al tempo stesso egli ha una rubrica su Radio Maria, dirige il periodico Le radici cristiane, insegna alla Nuova Università Europea che appartiene ai Legionari di Dio (sarebbe di Cristo, ma pazianza, ndr). Il suo ultimo libro (pubblicato da Lindau) è una rilettura molto polemica del Concilio Vaticano Il. Sguazziamo in un bel pasticcio ideologico"
Il Gnoloso continua poi con domande impertinenti simili: "Non ci sono echi significativi dei suoi lavori nella comunità scientifica".
Ancora:"Ho di fronte un missionario e un martire"; "Come è stata la sua infanzia?", "Ha mai immaginato di farsi prete?", ed altre affermazioni grossolane e pseudo ironiche che iscrivono il Gnoli, di autorità, tra i trinariciuti odierni.