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Nichi, ma che stai a dì?
Di Rassegna Stampa - 26/03/2011 - Politica - 1337 visite - 0 commenti

Alcune perle di Nichi Vendola, il fumosissimo alfiere della sinistra radicale e libertina, neo e post comunista

1) “Immaginare la sinistra come trascendimento della realtà oggi sembra rappresentare una variante del tema della trascendenza. E questo avviene però non perché io sono immaginifico, ma perché la politica, come assalto al cielo, come luogo delle alternative forti è stata desertificata”. Nichi Vendola intervistato da Elisabetta Ambrosi nel libro “Chi ha paura di Nichi Vendola?” (Marsilio)

2)Nichi, ma la politica può dare la felicità, o deve limitarsi a garantire la libertà? “La verità è che si enfatizza troppo l’oralità oracolare di cui io sarei protagonista semplicemente perché è passata l’idea che la politica sia unicamente amministrazione, e che la sinistra non possa che essere un paradigma adattivo”. Nichi Vendola intervistato da Elisabetta Ambrosi nel libro “Chi ha paura di Nichi Vendola?” (Marsilio)

3)“Cos’è il mio partito? E’ un partito che si pone il problema dell’assoluta insufficienza della forma partito”. Nichi Vendola intervistato da Elisabetta Ambrosi su “Chi ha paura di Nichi Vendola?”

4)“Contro l’inadeguatezza che pervade l’intero centrosinistra occorre costruire un’apertura larga alle onde dei linguaggi, delle culture, delle domande sociali delle giovani generazioni: quelle onde possono essere percepite come una minaccia, ma io penso che la minaccia sia invece la calma piatta di questo oceano di degrado e di decadimento della vita. Perché noi dobbiamo non solo non temere le onde ma anzi cercare con ansia la curva: la voce delle onde”. Nichi Vendola intervistato sugli Altri il 23 luglio 2010

5)“Sogno una sinistra plurale, globale, felicemente orgogliosa, capace di creare modelli nuovi di consumo e di socialità necessari a migliorare la vita dei popoli e quella del pianeta: ed è proprio per questo che sono arrivato sin qui su Facebook”. Nichi Vendola, “Anch’io su facebook”, post sul suo blog, 5 maggio 2009

6)“Guardare agli occhi che avevamo quando guardavamo l’altro da noi è un modo non solo per capire come eravamo, ma per capire oggi quali sono i nostri doveri nell’Euromediterraneo”. Nichi Vendola intervistato dal sito ghigliottina.it il 22 febbraio 2011

7)“E com’era il Nichi bambino?”. “Buono: mai dato uno schiaffo. Ho rotto amicizie con bambini che accendevano le miccette in bocca alle lucertole. Forse sono diventato comunista pensando ai diritti degli animali”. Nichi Vendola intervistato su Oggi il 4 agosto 2010

8)“Il prossimo – la parola me la suggerisce Franco Cassano – è anche ‘approssimazione’, perché contiene dentro di sé una specie di doppiezza significativa. Non soltanto il ‘farsi prossimo’ della profezia cristiana, assai simile alla fascinazione comunista della parola ‘compagno’, che vuol dire spezzare il pane insieme. Ma la parola ‘approssimazione’ dà conto anche del carattere approssimativo della ricerca di ciascuno di noi e della nostra verità. Perché mentre ‘mi faccio prossimo’ assumo l’altro e, insieme, intuisco ed elaboro la parzialità della mia verità”. Nichi Vendola, “I dilemmi della speranza: un dialogo”, Edizioni la meridiana, pagina 32 da: http://www.ilfoglio.it/cerazade

 
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