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La sinistra ideologica, si sa, ha sempre bisogno di nemici. La violenza, scriveva Marx, che fondò la sua visione del mondo sulla "lotta di classe", è la levatrice della storia. E la violenza si esercita contro un Nemico.
L'odio unisce, apparentemente e momentaneamente, ben più dei progetti, delle idee, delle riforme. Il nemico può essere di volta in volta lo "Stato borghese", la "famiglia borghese", la Chiesa...
Periodocamente, la scuola non statale (che esiste da prima di quella statale)
Ha scritto Lepore:
In Italia (dati statistici del MIUR, Ministero dei Istruzione, Università e Ricerca) esistono oggi poco più di 13mila scuole paritarie, in gran parte (quasi l’86%) gestite da enti non-profit, sia di origine religiosa che laica. Di queste, circa 9.500 sono scuole dell’infanzia, 1500 le primarie, poco meno di 700 le secondarie di primo grado e poco più di 1400 le secondarie di secondo grado; gli alunni che le frequentano rappresentano più o meno il 12% della popolazione scolastica totale, che ammonta a circa 8 milioni e 800 mila studenti.
A seguito della legge 62/2000, che ha riconosciuto la parità a tutte le scuole private purché in linea con determinati requisiti fissati dalla legge stessa, è stato riconosciuto alle scuole paritarie un magro contributo finanziario che nell’anno 2006 ha raggiunto il suo apice (circa 530 milioni di euro), che poi è stato sistematicamente messo in discussione dalle successive leggi finanziarie, fino a prevedere tagli pesantissimi (oltre il 45%), scongiurati (solo in parte, purtroppo) grazie alle veementi proteste di alcune associazioni di famiglie, scuole ed enti gestori.
In sostanza, allo Stato ogni alunno di scuola paritaria costa annualmente 584 euro nell’infanzia, 866 nella primaria, 106 nella scuola secondaria di primo grado, 51 nella secondaria di secondo grado. Sono cifre ridicole, ancor più se paragonate al costo annuale di un singolo alunno di scuola statale: 6.200 euro per la scuola dell’infanzia, 7.300 per la primaria, 7.700 per la secondaria di primo grado, 8.100 per la secondaria di secondo grado (Dossier Agesc, 2007).
A conti fatti, dunque, l’esistenza delle scuole paritarie garantisce allo Stato un risparmio annuo di oltre 6 miliardi di euro (praticamente una finanziaria…), che è quanto spenderebbe se tutti gli alunni che le frequentano passassero alla scuola statale.
Molti sostengono che il governo toglie risorse alla scuola statale per darle alla scuola privata; alla luce di questi dati, bisognerebbe affermare proprio il contrario. La maggior parte delle persone (anche quelle che scendono in piazza a gridare slogan fuori dal tempo e contro ogni evidenza) non sa che le risorse destinate annualmente alla scuola statale ammontano a circa 43 miliardi di euro, e che se volessimo dare alle paritarie la cifra che ad esse spetterebbe in base alla percentuale numerica dei suoi iscritti (12%), il contributo dovrebbe ammontare a oltre 5 miliardi di euro, dieci volte in più di quanto, faticosamente, viene riconosciuto attualmente. Insomma, sul bilancio totale dell’istruzione, la scuola paritaria rappresenta meno dell’1%. E’ davvero sensato affermare che sottrae soldi alla statale, mettendola in difficoltà?" (labussolaquotidina.it)