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Pitesti: la barbarie del comunismo rumeno
Di Libertą e Persona - 05/03/2011 - Storia del Novecento - 1697 visite - 0 commenti

Sempre più spesso, dopo che per decenni ci è stato nascosto tutto, veniamo a sapere qualcosa su quanto succedeva, sino a ieri, nell'est comunista. Albanesi, rumeni, slavi, vengono oggi nel nostro paese. Sembra opportuno, almeno ora, ricordare cosa ha fatto il comunismo ateo in quei paesi.

Per capire il perchè delle condizioni di quei popoli.

Esemplare, per quanto riguarda la Romania, l'inferno di Pitesti. Cominciamo con la testimonianza di Aristide Ionescu:

Nella notte di Natale, Turcanu ha dato l'ordine di assistere alla nascita di Gesù. Ha messo sulle spalle di un bandito – così eravamo chiamati tutti quelli torturati - una coperta dicendoli di sedersi sul water: "Quando avrai finito devi alzare la mano!" e poi il detenuto ha alzato la mano "e adesso fatte il segno della croce perché è nato Gesù". Queste scene "religiose" che fai fatica a descriverli...in questo momento che racconto tutto ciò, ho l'impressione di fare una profanazione, trovo difficile descrivere tutto quanto provavo, in fine è difficile, molto difficile. Era una situazione così pesante che mentre eri torturato, il primo pensiero che ti veniva era di suicidarti. All'inizio sono riusciti alcuni e quello da Gherla che è saltato all'interno dalle scale... ma il secondo giorno hanno messo un tipo di rete è non è stato mai possibile.

Possiamo prendere come esempio uno di quei momenti...la comunione con le feci. Insomma, è allucinante parlarne ma si deve conoscere la verità così non si ripete mai da nessuna parte della terra. Questa disumanizzazione è un atto diabolico. Obbligare un sacerdote, tramite la tortura, di celebrare la nascita di Gesù usando però parolacce è una cosa tremenda. Non si può pensare che una mente sana poteva fare questo ma soltanto uno posseduto dal demonio. Il segno della croce, per invocare l'aiuto di Dio, non lo potevi fare con la mano ma con la lingua tenendo la bocca chiusa. E se per caso osavi di fare il segno della croce e ti vedevano ti obbligavano di fare la comunione con le feci se tanto credevi in Dio. Ci dicevano che Gesù Cristo era un ingannatore, che è stato il marito di Maria Maddalena e che non era il figlio di Giuseppe e dunque un bastardo...insomma non mi chiedete di dire queste cose perché faccio tanta fatica...

 I colpi alla pianta dei piedi durava in medie 15 – 20 minuti fino allo svenimento. Ti buttavano un po' d'acqua addosso e ripetevano l'operazione per due volte. I dolori erano così...Immaginatevi i colpi ricevuti alla pianta dei piedi mentre i ginocchi li tenevi sul cemento freddo. Sentivi il dolore alla pianta dei piedi ma soprattutto ai ginocchi. Quando mi davano gli escrementi da mangiare e io rifiutavo mi dicevano: "Se non prendi te adesso con il cucchiaio ti infiliamo noi nella bocca e nelle narici!" e questo sarebbe successo di sicuro, dunque era meglio se prendevi da solo.

Avevamo da fare con delle bestie e non con delle persone, dei diavoli che ci torturavano. Pestare le dita non era una tecnica nuova ma il sue effetto era tremendo. Per esempio ci immaginiamo due pezzi di legno tra cui stringo il dito finché sento l'oso come scricchiola. Queste due mie ditta da quel giorno non li sento più, il nervo è stato distrutto. Queste hanno il nervo distrutto per la colpa della tortura e questa era una tortura duratura, non svenivi cosi velocemente per salvarti dalla tortura. Questa era duratura.

Quando era l'ora dei pasti ti mettevano in ginocchio con le mani legate dietro, ti mettevano il piatto davanti e tu ti dovevi chinare e mangiare direttamente dal piatto come gli animali perché noi i "banditi" eravamo dei "porci"."Mangiate come i porci!", così ci chiamavano. Ti mettevano quasi meta di cucchiaio di sale nel piatto e poi tu dovevi mangiare. Ti obbligavano di farlo! Ci sono stati anche dei detenuti picchiati, ad esempio Tampa che poi è morto. Prima l'hanno picchiato e poi calpestato a terra con i scarponi sul torace finché li hanno rotto le costole. Una dei metodi di tortura con cui si desiderava punire il "bandito" era di metterti seduto con le mani infilate nelle scarpe mentre loro ti colpivano con i scarponi nei reni.

Io a questo tipo di tortura sono stato sottoposto almeno 7-8 volte. I così detti water erano dei recipienti dentro la cella. Le camere qui come a Gherla...eravamo circa trenta detenuti e quando Turcanu è entrato in cella uno dei detenuti - siccome era stato torturato in questo modo - è andato da solo a mettersi la testa dentro il water. Vedendo questo Turcanu li ha detto, pieno di orgoglio: "Vedi, ti sono entrati i riflessi! 

 Per suicidarsi, uno che si chiamava Brânzei, si è fatto avere, non so come perché era molto difficile, un ago che poi ha inghiottito per morire, insomma fare un'infezione qualcosa e morire. Qualcuno dei detenuti però lo ha visto riportando poi tutto ai guardiani. È stato obbligato da costoro di cercare nelle proprie feci finché trovava l'ago e finalmente dopo due giorni è stato trovato. L'hanno obbligato di mangiarsi le feci finché trovava l'ago inghiottito. Questo ho visto stando chiuso nella camera 81

Noi eravamo obbligati di autodenunciarci, cioè di affermare che nella nostra famiglia ci sono stati degli incesti...che la mamma abbia avuto rapporti con un figlio oppure che apparteniamo a quel tipo di famiglie in cui i figli andavano a letto con la propria madre o con la sorella. Dovevi fantasticare...e questa succedeva soprattutto prima dei periodi festivi con lo scopo di creare un atmosfera diabolica in tutta la cella, in tutta la camera... - Tutti quelli che sono stati torturati erano obbligati ad assistere alla tortura di altri detenuti e partecipare...

 - In che senso dovevano partecipare? - Se volevano non essere più torturati dovevano passare dalla parte dei torturatori e fare ciò che è stato fatto a loro. Insomma diventavano....Non eravamo più i "banditi". Nel momento in cui non eri più considerato bandito eri anche tu un torturatore cioè eri rieducato. Questo era il giro.

- Ed eri obbligato a diventare un torturatore...di propria volontà? - Sì, obbligato per non essere più torturato. Oppure sopportavi fino alla fine ma non tutti c'è l'hanno fatta.

- Lei è stato obbligato a torturare qualcuno? - Sarei arrivato lì, in quello stato ma sono stato ricoverato nella cella chiamata infermeria e quando mi sono ripreso e lasciato l'infermeria le torture erano cessate.

- Se questo sarebbe successo (di essere obbligato a torturare) come avreste reagito? - Credo di aver reagito come hanno reagito la maggioranza, per sfuggire alle torture avrei reagito come la maggioranza... Aristide Ionescu: In ciò che riguarda questa disumanizzazione dell'individuo: in cerchio, nudi e chinati si doveva baciare il sedere di colui di fronte. Questo ho visto, questa scena ed è anche consegnata...

 - La può descrivere più in dettaglio? - Sì. Eri obbligato a svestirti e così nudo senza pantaloni dovevi camminare a carponi in cerchio. Quando davano l'ordine:"Adesso il bacio!", ti fermavi e baciavi il sedere dell'altro che ti stava davanti...questo io l'ho fatto. Poi ti pulivi con la manica della camicia...

- Si sono opposti alcuni di fare ciò? - Opporti ad ogni metodo di tortura significava la tua condanna ad essere sottoposto a tutta la serie delle torture che si applicavano sin dall'inizio dall'arrivo in carcere, cioè sopportare di nuovo tutto e dunque credo che non siano stati molti ad opporsi. Questa era la disumanizzazione dell'individuo: di non sentirti più una persona integra, di essere ossessionato per la tua decadenza, di non sentirti più uno come gli altri...

Alexandr Soljenitîn, quando ha detto che l'Esperimento Pitesti è stata la barbaria più grande, ha preso in considerazione le realtà della sua stessa carcerazione che comunque non aveva raggiunto lo stesso grado di disumanizzazione dell'individuo come a Pitesti. In quei posti c'erano delle sofferenze fisiche...tanti con cui ho parlato, che sono stati in Siberia mi hanno detto che mai hanno subito un trattamento come a Pitesti. Subivano delle sofferenze fisiche ma non si cercava la demolizione dell'uomo così come ci diceva a noi Turcanu: " Da qui voi uscirete talmente disumanizzati che avreste la vergogna di guardarvi nello specchio! Voi che non volete ricongiungervi con noi, diventerete dei mostri per voi stessi con i nostri metodi che sono tanti, neanche sognati quanto sono numerosi i nostri metodi per disumanizzarvi."

 - Si può chiamare l'esperimento Pitesti "il genocidio delle anime?"  Sì, si potrebbe chiamare e penso che sia giusto chiamarlo così. È stato un genocidio delle anime. Quando entro in una chiesa ho l'impressione di non dover essere lì, che non dovrei mai entrare dopo averi visto ciò che ho visto e di non aver lottato abbastanza e oppormi a ciò che è successo. Credo che l'Esperimento Pitesti è stato il luogo dove Satana ha agito, se no, non mi spiego tutte quelle scene che ho visto, che ho vissuto e quella disumanizzazione dell'essere umano.

- Un tipo di inferno sulla terra? - Credo che ne anche all'inferno ci sono quelle torture che ho visto. Credo che anche Satana potrebbe imparare da coloro che hanno applicato questo sistema.

- In tutto questo male ci sono stati anche individui che si sono comportanti come dei santi? - Sì, alcuni di loro potrebbero essere dichiarati santi. Persone che hanno dato l'ultimo pezzo di pane anche se di questo scarso cibo dipendeva la loro vita. Sono stati alcuni...non mi ricordo i loro nomi..a Târgsor è stato uno che...ci sono stati sì. Dall'altra parte Satana ha fatto un favore a Dio e sa perché? Tutti questi santi sono lì nei cieli, tutti quelli che non hanno accettato questo esperimento e sono stati uccisi. Loro non possono essere che santi. 

 Questa disumanizzazione progettata da Stalin, in Romania è fallita in quanto non è stata generalizzata. Non sognava lui che ci sono ancora delle persone che possono resistere a tutte le prove e ai metodi studiati a lungo di Makarenko e di altri e probabilmente aiutati da Satana. L'Esperimento Pitesti è riuscito parzialmente, la sua estensione a tutta la popolazione romena è...è fallita ed è per questo possibile ora conoscerlo nei dettagli così non sarà mai possibile ripeterlo da nessuna parte del mondo.

Se Stalin sapeva che il suo progetto sarebbe finito così, non lo applicava neanche perché questo è l'argomento con cui tutta l'ideologia marxista viene demolita.

- Se ci sarà il processo di condanna del comunismo, l'esperimento Pitesti può essere nella testa delle accuse? L'esperimento Pitesti è nella testa delle accuse ma è anche ciò che ha demolito l'intero sistema. Ci fa mostrare come questo è stato diabolico, di annullare l'individuo....non di trasformarlo in un animale ma qualcosa al di sotto di un animale. Non si può immaginare una decadenza tale...per questo il comunismo non sarà mai l'ideologia scelta di qualche popolo. L'uccisione dell'anima è specifica al comunismo.

- Noi crediamo che l'anima è immortale, allora come hanno potuto pensare di uccidere ciò che non può essere ucciso. - Perché loro non ci credono. I comunisti non credono nell'esistenza dell'anima. Loro credono soltanto nelle cose materiale, hanno una ideologia materialista. Se avrebbero creduto che c'è un anima non avrebbero osato fare tutto ciò. Ma hanno pensato solo alle cose materiali e per questo hanno torturato pensando che possono trasformare totalmente la persona...cioè che ognuno sarebbe in grado di auto uccidere la propria anima. http://www.thegenocideofthesouls.org/public/italiano/testimonianze-dei-sopravvissuti/

 
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