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I Santi Magi venuti da oriente e le religioni del mondo (Mt 2,1-12)
Di padre Serafino Lanzetta - 06/02/2011 - Religione - 1100 visite - 0 commenti

Una stella brilla nel cielo. La stella dell’amore, che ha guidato i Magi dall’oriente e li ha condotti con fede, con perseveranza, fino a Betlemme, a scoprire il Re fanciullo appena nato.

Questa è l’Epifania di Dio, ovvero la manifestazione di Gesù alle genti. Epifania significa appunto manifestazione. Il Figlio di Dio si rivela a tutte le genti. Nella persona dei Magi chiama a Sé, attira a Sé con la forza dell’amore e della verità ogni uomo di buona volontà. Oggi vediamo un fatto nuovo, ma già profetizzato nell’Antica Alleanza: tutte le genti sono chiamate a diventare un solo popolo nuovo, una sola eredità, in Dio che si è fatto Bambino e ha manifestato il volto del Padre.

I Magi non sono Giudei, non appartengono al popolo d’Israele, ma sono pagani; vengono da tradizioni religiose diverse da quella giudaica; molto probabilmente hanno conosciuto la religione di Zoroastro o Zaratustra, ed erano convinti, come tanti, che Dio fosse tanti dei, che ci fossero tanti dei (almeno due spiriti primi: il Bene e il Male) quanti i popoli che adoravano Dio.

Di conseguenza, tante religioni quanti i popoli religiosi. Ma questi Magi erano però sapienti, cultori di scienza, ma ancor prima uomini d’intelletto e di sapienza. Volevano conoscere la verità; avevano in cuor loro un desiderio: mettersi in cammino sui passi di tanti uomini di buona volontà, per incontrare finalmente quella verità religiosa su Dio e quindi sull’uomo, che desse pieno significato alla religiosità dell’uomo. Erano convinti che l’uomo non può semplicemente accontentarsi del ritrovato sociologico, identitario, culturale della religione.

Non basta perché si è nati in una determinata cultura rimanere nell’idea che in fondo ogni cultura conosce una religione diversa e ogni religione è in fondo un volto della religiosità così poliedrica dell’uomo, dei tempi e del mondo. Erano uomini d’intelligenza, si erano posti dei problemi: che cos’è la verità? È vero che ci sono tante religioni vere e salvifiche quanti sono i popoli, le culture degli uomini e dei tempi? Basta questo a sfamare quel desiderio di Dio che l’uomo di qualsiasi cultura porta nel cuore? E avevano risposto di no.

Ecco perché si mettono in cammino, vogliono dare una risposta definitiva a questo desiderio di Dio che portavano dentro: un desiderio che faceva unità con un desiderio di far chiarezza su Dio e sull’uomo, sulla cultura, sulla storia degli uomini; avere una risposta soddisfacente, una risposta che fosse quasi luce che dirada le tenebre; una risposta definitiva su Dio e sull’uomo. Ecco perché seguono questa stella, questa stella che è un miracolo apparso nei cieli per guidare questi uomini sapienti fino a Betlemme. Questo Bambino, che fa tremare i potenti, non era venuto a spodestare Erode, né Lenin, né gli altri grandi dittatori dello storia. Era venuto semplicemente per portare Dio in questo mondo, per fare chiarezza tra le religioni, per dirci che il Dio d’Israele è l’unico vero Dio, il quale in Gesù si rivela Salvatore di ogni uomo.

Questo Dio e solo questi è l’unica realtà che ogni uomo desidera, di cui ogni religione è in ricerca: è l’unico! La religione diventa piena, vera, nella misura in cui incontra il Volto di Dio e questo Volto non lo possiamo semplicemente immaginare, non lo troviamo in un libro. Questo Volto lo dobbiamo vedere: nella Chiesa, suo Corpo sacramentale, questo Volto è vivido, lì lo si vede. I Magi ci insegnano che la religio è vera, dunque piena, definitiva, assoluta, solo nell'incontro con Cristo, nell'adorazione a Lui. Infatti, dopo aver trovato Cristo, si prostrarono e lo adorarono (cf. Mt 2,11). Cristo è il compimento della religione e della stessa religiosità. Ormai, solo in Lui e nel prolungamento del suo Corpo sacramentale che è la Chiesa c'è salvezza. Scriveva il Cardinale Leo Scheffczyk: «...con l’avvenimento di Cristo è oggettivamente successo qualcosa (comprensibile solo nella fede del cristiano), che equivale a una critica fondamentale, ad un aumento e (sia in senso negativo che positivo) a un’“abolizione” delle religioni nella pienezza di Cristo».

 Il problema, allora, non sarà più quello di cercare di coniugare il panorama religioso mondiale, trovando un punto di unità tra tutti, che potrà essere il bene, il rispetto, la mutua collaborazione. Anche questo, ma non basta. Se ci si ferma a questo, la religione corre il rischio di esser soggetta ad un mero interesse umano, per quanto legittimo. La religione è ricerca di altro, di Dio. La religio dell’uomo di ogni tempo, di ogni cultura ci dice questo: l’uomo cerca Dio. Questa riposta la religione dovrà offrire: Dio. Il Volto di Gesù Bambino è proprio questa risposta. Lui solo è il Signore.

 
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