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Postiamo questa lettera di Maurizio Sacconi, Roberto Formigoni e di altre personalità della politica italiana di centro destra, non per prendere una posizione, ma perchè la lettera aperta è interessante e i firmatari meritano certamente attenzione.
"Cari amici, in un momento tanto confuso e delicato per il nostro paese vorremmo evitare che la marea dei pettegolezzi che invade ogni giorno le pagine dei giornali finisca per oscurare il senso del nostro lavoro quotidiano per il bene comune.
C’è il rischio di farsi tutti confondere o trascinare dall’onda nera, lasciandosi strumentalizzare da un moralismo interessato e intermittente, che emerge solo quando c’è di mezzo il presidente Berlusconi. Un moralismo che nulla ha a che fare con quella “imitatio Christi” a cui la Chiesa ci invita, e che anzi non si fa scrupoli a brandire per fini politici, e in senso opposto a seconda delle convenienze di parte, l'idea della morale cristiana. L’enorme scossone mediatico e politico di questi ultimi giorni non si comprende appieno se non come l’ultimo atto di un’offensiva giudiziaria iniziata con Tangentopoli: il tentativo di una piccola ma agguerrita minoranza di magistrati di interferire pesantemente negli assetti politici, per determinare nuovi equilibri che prescindano dal consenso popolare.
Diciassette anni fa c’erano gli arresti spettacolari: politici e personaggi pubblici sfilavano in manette sotto telecamere impietose, e la carcerazione preventiva era lo strumento privilegiato di alcune procure. Ma quante di quelle accuse, urlate da certi magistrati con tanta sicurezza da sembrare indubitabili, si sono rivelate poi vere? Certamente sono stati riconosciuti dei colpevoli, anche se altri pur imputabili delle stesse responsabilità sono stati risparmiati e in alcuni casi nemmeno sfiorati dall'ombra del sospetto. Quel che è più grave, però, in numerose occasioni processi condotti nelle aule dei tribunali sono giunti a ben altre conclusioni rispetto alle accuse iniziali. Le tante assoluzioni che pure ne sono seguite, però, non potranno mai ripagare l’ingiustizia subita da chi vi si è trovato coinvolto, soprattutto da chi non ce l’ha fatta e si è tolto la vita E intanto, il paese ha pagato e paga ancora oggi le conseguenze di indagini a senso unico che hanno azzerato il ceto politico moderato, rallentato e inibito la capacità decisionale delle pubbliche amministrazioni, indebolito la grande impresa italiana.
Adesso la carcerazione preventiva è stata sostituita dalla gogna preventiva. Si butta nella pubblica piazza con una violenza inusitata la presunta vita privata delle persone (presunta perché contenuti frammentari di intercettazioni e commenti di persone terze non offrono alcuna garanzia di veridicità), e la si chiama “trasparenza”. Abbiamo bisogno di giustizia, una giustizia che sia però veramente giusta, che segua regole certe, assicuri l'inviolabilità dei diritti di tutti i cittadini compreso chi si trova ad essere oggetto di accuse, e offra le garanzie necessarie, a partire dall’imparzialità del giudice e dal rispetto del segreto istruttorio. Una giustizia nella quale i magistrati formulino ipotesi di reato e non si occupino di costruire operazioni finalizzate ad emettere sentenze di ordine morale.
Chiediamo a tutti di aspettare, di sospendere il giudizio, di non farsi trascinare nella facile trappola del processo mediatico e sommario al Presidente del Consiglio, e chiediamo che si rispetti una vera presunzione di innocenza nei suoi confronti, finché il percorso di accertamento dei fatti sarà completato. Ve lo chiediamo non solo perchè è un elementare principio di civiltà giuridica, ma anche perché noi all’immagine abietta del Presidente Berlusconi così come dipinta da tanti giornali non crediamo.
Noi conosciamo un altro Berlusconi, conosciamo il Presidente con cui abbiamo lavorato in questi anni, e che ci ha dato la possibilità di portare avanti battaglie difficili e controcorrente, condividendole con noi. Siamo certi che il tempo ci darà ragione: ma è di quel tempo che adesso c’è bisogno. Sarebbe assurdo e deleterio per il futuro dell’Italia consentire che, nell’attesa di un esito incerto della vicenda giudiziaria si producesse il danno certo di un cambiamento politico nel segno della conservazione sociale, della recessione economica e del relativismo etico come conseguenza di indagini asimmetriche che colpiscono alcuni risparmiando altri. Ciò che non intendiamo invece tenere in sospeso è la responsabilità di noi, credenti e non credenti, impegnati convintamente nel Popolo della Libertà.
Non abbiamo alcuna intenzione di interrompere il lavoro politico e legislativo che ci vede dediti alla costruzione del bene comune, dalla difesa della famiglia alla libertà di educazione, dalle leggi in difesa della vita alla attuazione concreta del principio di sussidiarietà. Aspettiamo che la polvere e il fango si depositino, diamo tempo alla verità e alla giustizia.
Raffaele Calabrò Roberto Formigoni Maurizio Gasparri Maurizio Lupi Alfredo Mantovano Mario Mauro Gaetano Quagliariello Eugenia Roccella Maurizio Sacconi
Post scriptum: è chiaro che noi di Libertà e persona, per lo più, auspicheremmo un leader politico diverso da Berlusconi. E se fosse per noi ci adopereremmo a cercarlo ...ma la realtà è che l'alternativa, ad oggi, sembra essere solo tra il centro destra, da lui guidato, ma con anche personaggi come quelli della lettera qui sopra, e il centro sinistra: quello per intenderci che propone la distruzione totale della famiglia, con le leggi, mentre a parole si scopre difensore della castità e della fedeltà coniugale, se ciò serve politicamente.
Non sono le accuse a Berlusconi che ci trovano contrari (sebbene il modo ci urti assai), ma la provenienza. E' il pulpito che ci imbarazza e spaventa.
Il pulpito che da sempre in Italia ha dato spazio alle Ciccioline, alle Luxurie, ai Pannella, ai Grillini, alle Bonino, ai Marrazzo, ai Vendola...dei quali sappiamo non solo che la vita sessuale è analoga, quantomento, a quella del premier (sebbene non certo così indagata nè pubblicizzata), ma anche che la loro battaglia politica ha sempre avuto come stella polare la distruzione di ciò che rimane della tradizione cattolica in Italia.
E questi incalliti erotomani, di cui si è detto, non ci spaventano più di personaggi come Rosy Bindi, la cui vita affettiva potrà essere esemplare, ma le cui idee sono più pericolose, per la società, di mille, abnormi, peccati privati.
Detto questo alcuni di noi constatano che oggi entrare direttamente nell'agone politico è proibitivo, per un cattolico, perchè manca una vera alternativa rispettosa delle idee di cui siamo portatori. Manca, come mancò in quei anni in cui fu la Democrazia sedicente cristiana a firmare le leggi peggiori contro la famiglia e la vita...o a non farne di buone...
Tocca quindi scegliere ancora tra due mali: identificare il peggiore, per evitare almeno quello, è l'unica libertà, per quanto scarsa, che ci rimane... per adesso...Almeno così, a molti di noi, sembra.
O no?
F.A.