Diventa socio
Sostieni la nostra attivitą
Contatti
Oggi su Il Foglio è comparsa una bella analisi dei contatti di Gianfranco Fini con gli Usa. Contatti su cui il presidente dela Camera vuole costruire la sua futura leadership: staremo a vedere, però intanto leggiamo alcune righe di quell'articolo:
"Giovedì sera il presidente della commissione Finanze del Senato, il finiano Mario Baldassarri, è volato in America per un tour di cui ufficialmente non si sa quasi nulla.
Fonti della diplomazia di Washington spiegano al Foglio che Baldassarri è stato ricevuto per una cena a porte chiuse a villa Firenze, residenza americana dell’ambasciatore Giulio Terzi, con i rappresentanti di alcuni think tank; poi è volato a Houston per la conferenza dei giovani ricercatori e in questi giorni interverrà alla riunione del Consiglio per i rapporti fra Italia e Stati Uniti…
E quello di Baldassarri non è certo l’unico movimento americano che coinvolge l’entourage di Gianfranco Fini. Nei prossimi giorni arriverà a a Washington il segretario generale della Farnesina, Giampiero Massolo, capo di gabinetto di Fini quando l’attuale presidente della Camera era titolare della Farnesina.
Anche questo viaggio - inusuale per un segretario generale che, per dirla con alcuni diplomatici, “dovrebbe occuparsi della macchina” del ministero- non era stato notificato al ministro e ieri pomeriggio Massolo ha informato personalmente Frattini a cose fatte. A Washington il segretario generale ha in programma una serie di incontri di alto profilo, di quelli che solitamente sono appannaggio del ministro…
Gli uomini più abili del cotè finiano lavorano per accreditarsi presso i dipartimento di stato (americano)…una battuta di un uomo vicino a Fini rende l’idea di quanto il lavoro sia alacre: “ Fini si ferma solo se lo dice Obama”…".
Ma cosa dice Obama? E quanto conta, oggi, l'America?