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Due uomini, uno nero e uno bianco. Un tavolo in una cucina di una casa popolare. Una Bibbia.
Quella mattina il nero ha salvato il bianco dal suicidio. Ora, seduti ai lati opposti del tavolo, parlano del senso della vita, della religione, della società… anche le loro posizioni sono antitetiche.
BIANCO […] Lei lo vede, Gesù?
NERO No. Non lo vedo.
BIANCO Però ci parla.
NERO Ogni santo giorno.
BIANCO E lui parla con lei.
NERO Mi ha parlato. Sì.
BIANCO Ma lei lo sente? Sente proprio la sua voce?
NERO No, non sento la sua voce. Non sento neanche la mia, se è per questo. A lui però l’ho sentito.
BIANCO Be’, allora Gesù non potrebbe essere soltanto nella sua testa?
NERO Infatti è nella mia testa.
BIANCO Allora non capisco cos’è che sta cercando di dirmi.
NERO Lo so che non capisci, zuccherino. Sta’ a sentire. La prima cosa che devi tenere presente è che io, nella testa, non ho manco un pensierino originale. Se non ha dentro la scia del profumo della divinità, allora non mi interessa.
BIANCO La scia del profumo della divinità.
NERO Esatto. Che te ne pare?
BIANCO Non è male.
NERO L’ho sentito alla radio. Da un predicatore nero. Ma il punto è che io ci ho anche provato a fare nell’altro modo. E mica a spizzichi e bocconi, eh. Dico proprio benda sugli occhi, briglia sciolta e via a correre in mezzo ai boschi. Oddio. Ci ho provato eccome. Se trovi un cristiano che ci ha provato più di me, mi piacerebbe conoscerlo. Mi piacerebbe davvero. E secondo te che cosa ci ho guadagnato?
BIANCO Non lo so. Che cosa ci ha guadagnato?
NERO La morte in vita. Ecco cosa ci ho guadagnato.
BIANCO La morte in vita.
NERO Esatto. Ero un cadavere ambulante. Così morto che non sapevo neanche stendermi nella tomba.
(Cormac McCarthy, Sunset Limited, Ed. Einaudi, Torino, 2006, pp. 11-12)