Un romanzo avvincente, un pezzo di storia indagata
L'ultima fatica della scrittrice e giornalista Rosa Alberoni si intitola
"Intrigo al Concilio Vaticano II" (Ed. Fede&Cultura, Verona, aprile 2010, pp. 190, 15 euro).
Il romanzo prende il via da quella che è passata alla storia come "la notte oscura di Paolo VI" ed è ambientato all'interno delle mura vaticane, nel bel mezzo del Concilio Vaticano Secondo.
Tra eresie, litigi, sotterfugi e colpi di scena, Rosa Alberoni racconta della battaglia che si svolse a Roma tra i vari partecipanti al Concilio.
C'era chi mirava a scardinare il primato di Pietro, chi voleva rivedere la figura di Maria in ottica protestante, chi si batteva per negare l'esistenza del diavolo... e chi, invece, voleva rimanere giustamente ancorato alla Tradizione.
"[...] i teologi con un'astuzia ipocrita avevano cammuffato l'ideologia comunista dietro l'amore per i poveri, gli affamati, il desiderio di pace, il dialogo interreligioso, e incitavano i sacerdoti ad agire nel mondo piuttosto che passare il tempo a recitare rosari e litanie" (
op. cit. p.53)
"Così abbandonata l'antica fonte di valori certi, voi giovani, i dannati della terra e gli sfruttati, tutti insieme andaste a bere alla nuova fontana che vi forniva la formula della nuova vita. Allettati dalla promessa del paradiso in terr, non percepivate l'inganno, perché vi era stata data la soluzione per debellare l'ingiustizia e, soprattutto dovevate essere voi gli artefici del nuovo mondo. In realtà scavaste un vuoto che veniva riempito ad arte dai valori che vi facevano baluginare i nuovi maestri, i nuovi dei pagani, gli untori delle vostre coscienze" (
op. cit. p.180).
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