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Devo qualche risposta a qualcuno, senza dubbio a un giornalista come Pier Giorgio Liverani, che da sempre si batte per la vita, generosamente e con competenza. Sicuramente ho trasceso magari nei toni: ma ho chiesto a chi mi accusa di falsità, di dirmi dove ho mentito. Sono pronto a ritrattare pubblicamente.
Ma nessuno, anche nei commenti al mio articolo, mi ha detto dove avrei detto cose false, quali sarebbero i punti in cui ho mentito. Non posso allora che rafforzarmi nella mia idea, soprattutto alla luce degli ultimissimi fatti.
Ho raccontato che Federvita Piemonte, presieduta da Marisa Orecchia, già vice presidente nazionale del MpV a cui in occasione del famoso dibattito di Montecatini del 1998 fu tolta la parola perché aveva superato i 5 minuti, ha fatto a suo tempo un patto con Cota. E’ un fatto di dominio pubblico.
Ho ricordato che Boero, presidente del MpV di Torino, uomo fidato di Casini, ha condannato pubblicamente questo accordo, schierandosi persino, in mail personali, per la radicale Bresso, appoggiata anche dal suo partito, l’Udc.
Infine ho notato quello che Casini stesso ammette nella sua lettera del 9 ottobre: che il presidente del MpV non ha preso le distanze pubblicamente dalla Bresso, che pure era sostenuta dal suo partito. Ancora: non le ha fatte prendere neppure da altri, neppure sul mensile “Sì alla vita” del febbraio 2010, cioè sul numero pre elettorale.
Sono l’unico pro life a pensare che questo sia un fatto grave? Anche fossi in minoranza, non avrei ragione a dire che l’appartenenza al MpV è incompatibile con l’appoggio o l’indifferenza verso una radicale che si accinge a governare una regione ?
Ebbene: Boero, nonostante le sue posizioni, non è mai stato richiamato, anzi… Al contrario Marisa Orecchia è stata accusata di fare politica, nel direttivo del marzo 2010, da un presidente che è in parlamento dal 1979 ! E’ stata accusata dell’appoggio a Cota, da un presidente che, per sua stessa dichiarazione, dopo la vittoria di Cota ha plaudito al nuovo presidente del Piemonte e ai voti pro life che lo hanno fatto vincere! Sono il solo a considerare machiavellico questo modo di fare?
Ma proseguiamo con gli ultimi fatti. Federvita Piemonte organizza il 23 ottobre un convegno sulla 194 a Torino, con varie personalità, tra cui Olimpia Tarzia, segretaria generale del MpV dal 1997 al 2006 e con Pino Noia, grandissimo medico pro life, colonna de “La quercia millenaria” e simbolo vivente di cosa il MpV fa di concreto ogni giorno. Presente Roberto Cota, che sta favorendo i tuti i modi le poliiche di Federvita Piemonte.
Ebbene Boero, che al convegno non c’è stato, se non, forse, per un attimo, dal momento che lo stesso giorno era al direttivo nazionale del MpV, dichiara al noto giornale pro life, Repubblica (28/10/2010):
1) di essere stato presente al convegno: menzogna immensa, cui però, chi conosce il soggetto, è abituato;
2) che sostanzialmente Federvita Piemonte è fuori dal MpV, perché in essa vi sono membri di Verità e vita, e che la Orecchia, regolarmente eletta presidente e dirigente nazionale del MpV, è una esaltata, tanto è vero che arriva, terribile misfatto, a “pregare al mattino presto davanti al sant’Anna”
3) Inoltre Boero lascia intendere al giornalista, volutamente confondendo le acque, che Orecchia, Tarzia, Noia ecc, presenti al convegno incriminato, come pure agli altri dirigenti di Federvita Piemonte, siano persone che vanno davanti agli ospedali a dire alle donne che abortiscono che sono “assassine” e “malate di mente”!!!
Chiaro? Si lascia intendere che Garrone, che ha creato il telefono SOS vita, la Orecchia, la Tarzia, Noia… e tutti gli altri, sarebbero dei pazzi che hanno come scopo della loro vita non quello di aiutare le donne e di fare cultura della vita, ma di spargere insulti a destra e a manca! Così Boero getta fango sul suo stesso MpV, deride come pazzi i suoi “superiori”, dicendo, questo è il brutto, immense bugie!
E soprattutto, fa il gioco della sinistra, che sta facendo di tutto per fermare l'alleanza Cota-Federvita Piemonte!
Lo stesso giorno del convegno di Federvita, infatti, la Bresso teneva un contro convegno, esprimendo le solite abberranti posizioni contro la vita nascente. E rispolverando le solite caricature dei pro life...
Aspetto risposte concrete a quanto detto, per poi continuare a rispondere sugli altri argomenti.
E chiedo: può Boero essere compatibile col direttivo nazionale del MpV, con gli ideali del Mpv? Possono Marisa Orecchia, Pino Noia, Olimpia Tarzia, e gli altri essere svillaneggiati in questo modo da un parvenu come Boero?
Può questo signor Boero, che ha preferito Bresso a Cota (specie dopo che questo gli aveva negato un posto nel listino), collaborare con Repubblica per squalificare davanti agli occhi dei piemontesi il MpV piemontese, proprio mentre il presidente della regione cerca di farci uscire dal ghetto e di offrire una collaborazione?
Concludo: l’articolo di Boero su Repubblica è provvidenziale, perché ciò che dicevo da tempo, si è rivelato vero. C’era però qualcuno che sapeva bene chi è Boero e cosa pensa, e lo ha sempre sostenuto, pur di scardinare Federvita Piemonte…
Di seguito la replica di Maria Paola Tripoli a Boero:
Gentile Sara, Ho letto l’articolo con l’intervista del prof. Boero uscita su Repubblica di oggi.
Desidero puntualizzare alcune affermazioni che non corrispondono ai dati reali.
Il Comitato Verità e Vita non è di Maria Paola Tripoli (non Maria Grazia): è una libera associazione pro Life di cui è Presidente Mario Palmaro.
Io come lo stesso Boero faccio parte del Direttivo Regionale di FederVita, che è un coordinamento iscritto al Registro Regionale, ha un proprio Direttivo eletto dai soci che non sono persone fisiche, ma gruppi e precisamente CAV Centri di Aiuto alla Vita e MpV Movimenti per la vita locali. Pertanto nessun organismo esterno può intervenire in organizzazioni terze.
Io non faccio parte del Comitato Verità e Vita, ma di altre associazioni come credo sia noto a molti, vista la mia militanza nel volontariato dal 1967 ( Volontariato Vincenziano, CIF, Costruire Insieme, Servizio Emergenza Anziani, Forum del Volontariato, ecc.): nessuna di queste mi ha mai contestato una “incompatibilità” per appartenenze diverse. Ma in questo caso Boero ha preso un abbaglio, dovuto al divergenze che nulla hanno a che fare con “lo stile ed i metodi” che io credo siano sempre stati rispettosi di tutti.
Credere nel valore della vita e difenderla fin dal concepimento è una scelta di vita: è un problema di ecologia umana, chi ama ed ha passione non si arrende e non si rassegna al dramma di tante donne lasciate sole in uno dei momenti più delicati e dolorosi della loro vita. Esprimo la mia ferma riprovazione per chi avrebbe usato quelle frasi offensive nei confronti di una donna che ha problemi relativi ad una gravidanza indesiderata o inattesa, anche perché non si aiuta ad accogliere una nuova vita col vilipendio.
Noi del MpV diciamo da anni che non è la donna che abortisce, ma l’indifferenza della società e di tanti che negano e ritengono che “si sia liberi” perché lasciati soli. Centinaia di vite salvate dall’aborto sono una vittoria per tutti, per il bambino, per la donna, per la madre, per la società.
Il 23 ottobre io presiedevo la prima sessione di un Convegno regionale cui hanno partecipato docenti di livello internazionale, testimoni appassionati e credibili perché dedicano la vita non a fare teoria ma ad accogliere la donna, la madre, il bambino, nei CAV, nelle Case di accoglienza, nei consultori.
Attraverso il numero verde 800.13000 poi c’è una squadra che accorre a tutte le ore del giorno e della notte: i volontari della vita non vanno mai in ferie perché la sofferenza non va mai in ferie. Come presidente di una sessione toccava a me fare gli onori di casa ai relatori ed agli ospiti, tra essi il Presidente Cota e l’assessore Ferrero, come figure istituzionali che sono venuti per ascoltare, per portare il saluto, per confermare quel Patto per la vita e per la famiglia che Boero nel periodo elettorale ha osteggiato e boicottato in quanto militante UDC, sostenuto dall’altro militante più autorevole Carlo Casini, presidente nazionale del MpV.
Non ho mai sostenuto di “rappresentare tutto il movimento” ma come consigliera regionale al pari di Boero, ho un ruolo riconosciuto ed apprezzato. In molti nel MpV e nei CAV sostengono la necessità di una incompatibilità tra ruolo di presidenza di un’associazione , di cui sì è legali rappresentanti in quanto presidenti, e la militanza in un partito politico e non è un caso che il 90% delle organizzazioni di volontariato prevedono l’incompatibilità non tra l’appartenenza a più associazioni, ma tra l’associazione ed un partito politico di cui si è militanti.
Il nodo è tutto politico, non di “stile e di metodo”: non a caso nel convegno una relazione riguardava il n. 73 della Evangelium Vitae che tratta proprio dei comportamenti di un parlamentare di fronte ai temi etici. Come poteva Boero sostenere la Bresso come UDC ed avversarla come Presidente del MpV di Torino?. Questa commistione rende meno liberi e crea solo confusione.
L’invito al Convegno in questione è stato mandato a tutti i CAV e MpV del Piemonte, alle organizzazione di volontariato del Piemonte insieme con i partners del Convegno e quindi anche al MpV di Torino, basta leggere la posta! Per essere credibili occorre essere in buona fede non inventare appartenenze che non esistono, presunzioni di rappresentanza che non esistono, atteggiamenti di intolleranza che per quanto mi riguardano non esistono.
Il Presidente Cota conosce bene le mie posizioni personali ed i valori che in migliaia sosteniamo in difesa della vita nascente e della famiglia, non è ne sprovveduto né ingenuo, è un testimone che non si vergogna di testimoniare i valori in cui crede, con grande rispetto per tutti, ma anche con grande determinazione e coerenza per dare gambe concrete ai valori in cui crede. Chi getta fango gratuito con insinuazioni e invenzioni create ad arte, che sa essere inventate e puro scopo denigratorio, non infangano chi lo riceve ma chi lo sparge. Non è questo il modo di difendere la vita e di aiutare la donna e la madre.
Cordialità M. Paola Tripoli