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Ad appena cinque mesi dalla morte del suo Raimondo, deceduto il 15 aprile scorso, l’impazienza di Sandra Mondaini di riabbracciare il compagno di una vita è stata premiata: se n’è andata anche lei nell’al di là poco prima delle 13 di oggi, stroncata dalla malattia. Erano veramente in molti, del resto, a scommettere sull’impossibilità dei due di stare divisi. Lo stesso monsignor Faccendini, celebrando il funerale di Raimondo Vianello , si era pronunciato in questo senso: "E' innaturale pensarli separati". E la morte di Sandra, sopraggiunta dopo dieci giorni di ricovero al San Raffaele di Milano, lo ha confermato: quei due erano fatti per stare insieme. L’uno, senza l’altro, pativa uno smarrimento totale e insuperabile.
Niente a che vedere, evidentemente, con la filosofia contemporanea di chi, da single, non perde occasione per rivendicare spazi e tempi incompatibili con la vita di coppia. Sandra e Raimondo, convolati a nozze nel lontano 1962 dopo essersi conosciuti quattro anni prima, avevano fatto della loro unione un capolavoro, anche televisivo, di longevità e ironia. Indimenticabili, al riguardo, le puntate di Casa Vianello, tutte diverse fra loro ma contrassegnate sempre dal medesimo epilogo: i due coricati sul lettone matrimoniale intenti a scambiarsi le ultime frecciate, prima di assopirsi in attesa di riprendere, il giorno seguente, gli affettuosi diverbi intrattenuti per tutta una vita. Senza la pretesa di uno di prevalere sull’altro e senza la speranza di tregue artificiali. Ma con la certezza di dover restare, nonostante tutto, sempre insieme. Sul set, nella vita e anche oltre.