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Matrimonio sempre pił in crisi
Di Francesco Agnoli - 26/07/2010 - Bioetica - 1092 visite - 0 commenti

"Dal dì che nozze, tribunali ed are dieder alle umane belve esser pietose", scriveva Foscolo,mettendo in luce l'importanza, per una società, del matrimonio, e della sua solidità. Oggi, purtroppo, le notizie dal fronte famiglia, invece, sono sempre più tristi:

1) Lo scorso 15 luglio, in Argentina, sono passati i matrimoni omosessuali. Scompaiono dalla legge le parole “moglie” e “marito” e al posto viene messa la parola “contraenti”. Oggi, in quel paese, come in molti altri, due uomini o due donne possono adottare un figlio, o ordinarlo con la fecondazione in vitro (che diventa così un metodo “normale” per avere figli, e non più, benchè non lo sia mai stato, una “cura” per chi non riesce ad averli).

Se due uomini sì, perché uno solo no? Se un uomo e un uomo, perché non, domani, un uomo, e due donne o due donne e un uomo, o tre uomini e un cane? Se la famiglia naturale non esiste, se esitono le "famiglie", in verità non esiste più nulla…

Se marito e moglie sono parole desuete, lo diventano anche “padre” e “madre” (come già avviene in molti documenti pubblici degli stati in cui esiste il “matrimonio” gay)

2) Negli stessi giorni, in Italia, l’Istat ha dato i nuovi numeri sulla famiglia italiana: continuano a calare i matrimoni e a crescere i divorzi!

Quindici anni fa, nel 1995, si verificavano 158 separazioni e 80 divorzi ogni 1000 matrimoni, mentre nel 2008 si è arrivati a 286 separazioni e 179 divorzi. Cifre da guerra mondiale, in cui sono conivolti centinaia di migliaia di figli (nel 2008 102.165 figli sono stati coinvolti in separazioni e 58.008 in divorzi). 

 
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