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Se è lecito e anche utile ascoltare le tragiche testimonianze di persone disposte a raccontare il proprio dolore, è altrettanto lecito e benefico lasciarsi abbagliare dai racconti luminosi di chi, inizialmente smarrito nei labirinti della vita, ha poi trovato la Luce. A questo proposito, si riportano alcune delle commoventi parole apparse, sotto forma di lettera firmata, sul quotidiano “Avvenire” lo scorso 30 Aprile:
“Nel vero e proprio tsunami di accuse alla Chiesa sollevato in queste settimane, più volte e da diverse voci si è levata l’accusa alla Chiesa di essere omofoba, un’accolita di omosessuali repressi i quali da parte sfogano le loro inconfessate attrazioni perseguitando chi queste le viva senza i loro complessi […] Chi scrive per anni ha vissuto relazioni omosessuali, e non si trattava di incontri furtivi e vergognosi, giacché all’epoca non era cristiano. Ma ero triste, disperatamente triste perché, nonostante l’apparente appagamento delle relazioni, mi era chiaro come quello che davvero desideravo io non lo stessi trovando. L’abbraccio che cercavo, l’unione cui aspiravo non si trovava mai […] Quando ho incontrato lo sguardo di Cristo vivo nella Chiesa, lì ho scoperto quanto desideravo anche nei momenti più confusi del mio passato. Lì mi sono scoperto amato e abbracciato come mai avrei creduto possibile; mi sono sorpreso capace di amare chi già mi era caro, con una libertà, una forza, una profondità che era sfuggita ai miei tentativi anche più determinati. Da allora ho deciso di dargli tutto, tutta la mia vita, tutto il mio cuore, nella quotidianità della mia esistenza, del mio lavoro, dei miei affetti. L’ho fatto per stare ogni giorno sotto il suo sguardo, e poterlo portare a coloro che mi sono cari […] Questa è la mia offerta, il modo di essere povero davanti a Lui. Certo non mancano i momenti di difficoltà e confusione, le battaglie, le sofferenze, ma è così per ogni percorso di crescita nell’amore vero […] Chiunque si trovi a fronteggiare difficoltà simili alle mie, sappia che con Gesù è davvero possibile amare ed essere amati”.