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Incollo di seguito un mio articolo uscito oggi 4 marzo 2010 su Avvenire. Leggere per capire fin dove arriva l'ideologia abortista. - DA AVVENIRE DEL 4 MARZO 2010 - “Fare questo alla luce del sole e avere il supporto dei miei amici ha reso ciò estremamente più semplice”. Il primo marzo, il Time, sul proprio sito, riportava queste parole di Angie Jackson tra le citazioni del giorno. Angie è la ventisettenne della Florida, salita alla ribalta delle cronache a causa della sua decisione di abortire con la Ru486 e di raccontare le varie fasi dell’interruzione della gravidanza su Twitter. La Jackson, che non fa segreto di essere un’atea convinta, è presente anche sull’altro grande social network, Facebook, ha un blog (http://angietheantitheist.blogspot.com), posta video su Youtube ed ha usato tutti questi canali per descrivere la sua esperienza. Sul blog, il 17 febbraio scorso, annunciava di essere incinta e di non sentirsi pronta ad essere la madre di due figli (Angie ha già un bambino di quattro anni).
Il 19 febbraio, ancora sul blog, la Jackson raccontava di aver ingerito la prima pillola prevista dalla procedura dell’aborto chimico, nella locale clinica della Planned Parenthood, la nota organizzazione per il controllo delle nascite. Poi, prosegue la donna, avrebbe dovuto assumere altre quattro pillole, ingerendone due e facendo sciogliere le altre due in bocca. Il racconto segue, dal 22 febbraio, su Twitter e non risparmia i dettagli più crudi: dai crampi che aumentano (“I crampi si stanno facendo un po’ più persistenti”) fino alla definitiva espulsione dell’embrione (“Definitivamente sanguinato proprio adesso”). Nel mezzo sanguinamenti sempre più consistenti (“Ho iniziato a sanguinare molto”), insonnia e la previsione di quello che accadrà (“Oggi la pillola lo uccide, domani le altre pillole sciacqueranno via la sua carcassa”) .
La Jackson non ha fatto la cronaca del suo aborto solo per se stessa, ma anche, come da lei espressamente dichiarato, per “demistificare l’aborto per le altre donne”. Sono molti i video su Youtube che la vedono protagonista. In uno di essi, Angie descrive con estrema tranquillità l’aborto in corso: “Sto abortendo proprio ora. Non è così male, non è spaventoso, fondamentalmente è come una mestruazione”. E ancora: “Non è nulla in confronto ad un parto”. In rete sono state tantissime le reazioni alla sua decisione di descrivere l’aborto. La Jackson si è detta meravigliata della durezza di alcuni commenti sui social network, ma ha ignorato gli appelli di chi le chiedeva di salvare il bambino garantendogli l’assistenza post-parto o addirittura l’adozione del neonato. Adozione e assistenza medica che la Jackson avrebbe potuto chiedere ad uno dei Pregnancy Resource Center, come ricordato da Krystle Weeks del Family Research Council, che ha manifestato preoccupazione per la possibile corsa all’emulazione. Un rischio che si associa a quello legato all’utilizzo della Ru486 e che Angie pare aver trascurato, come si può dedurre da una delle molte cose che ha detto:“Il mio obiettivo è sopravvivere e la miglior possibilità è abortire”.