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L'orrore dei sacrifici umani in Uganda.
Di Rassegna Stampa - 11/01/2010 - Africa - 2501 visite - 0 commenti

Quando si parla di Africa e del suo sottosviluppo, con mentalità marxista si riporta tutto all'aspetto economico. Senza così poter capire al fondo le ragioni profonde che stanno dietro una civiltà, i suoi pregi e i suoi difetti.

«Portano il cuore e il sangue in piccoli contenitori di latta, li posizionano sotto questo al­bero, e aspettano che gli spiriti arrivino a prenderseli » . A pronunciare queste paro­le è uno dei tanti guaritori tradizionali, confermando lo spaventoso sospetto che in Uganda siano in aumento i sacrifici di esseri umani, soprattutto bambini. Nel 2009, dieci persone sono state accu­sate di omicidio in relazione alla terribile pratica ed è per questo che il governo u­gandese ha nominato l’anno scorso un’u­nità di crisi che si occupa dei sacrifici u­mani. E duemila agenti di polizia, con il supporto degli Stati Uniti, sono stati ad­destrati per combattere il traffico di mi­nori. Da quando è stata istituita l’unità di crisi, 15 omicidi e 200 sequestri di perso­na sono al momento sotto indagine.

Non sono neanche rari gli arresti di genitori e parenti accusati di vendere bambini af­finché siano sacrificati. Gli stregoni so­stengono che ci vuole tempo per diventa­re un guaritore tradizionale, che spesso bisogna spostarsi in altri Paesi per impa­rare queste pratiche, e che una volta fini­to l’insegnamento è necessario iniziare con il sacrificio del proprio figlio. Sia le autorità locali sia molte organizza­zioni non governative dicono che il re­cente aumento di tale fenomeno è da at­tribuirsi a un nuovo gruppo di “guaritori tradizionali” che hanno scopi puramente economici. Attraverso i media, gli strego­ni pubblicizzano il loro lavoro e richiedo­no ingenti somme in denaro per sacrifi­care esseri umani e animali. Le persone che pagano per questi servizi credono che il sangue aiuti ad acquisire ricchezza. «Ca­si di sacrifici umani sono sempre esistiti, soprattutto nella regione centrale dell’U­ganda » , spiega Elena Lomeli, volontaria che lavora con “Anppcan”, una Ong loca­le promotrice dei diritti del bambino; «ma da qualche tempo – continua – c’è un nuo­vo filone di guaritori tradizionali che han­no particolare “successodovuto all’au­mento della disoccupazione e della po­vertà. Nella mia esperienza, i responsabi­li di questi abusi sono persone avide di de­naro che vogliono arricchirsi in fretta » .

 Nelle aree rurali spesso le famiglie sacrifi­cano i propri figli, mentre nelle realtà ur­bane i residenti istruiti e benestanti se­questrano i bambini degli altri. Nel nord del Paese, soprattutto nei distretti di Gu­lu, Kitgum e Pader, a causa delle conse­guenze della guerra civile ci sono poi mol­ti sfollati che si affidano alle pratiche de­gli stregoni per ricevere protezione e de­naro. « I guaritori tradizionali sfruttano la povertà e l’ignoranza della gente», afferma Johnson Kilama, ufficiale di polizia della regione. «Ai genitori – continua – sono pro­messi soldi e una vita sicura per i loro bam­bini , anche se i loro figli finiscono co­munque in miseria » . Casi di questo gene­re sono da collegarsi anche alla vendita di organi. I cadaveri trovati dalla polizia ne­gli ultimi mesi erano privi di reni, fegato, e altre parti del corpo che di solito non vengono associate ai riti tradizionali. A maggio dell’anno scorso un rapporto pubblicato dal Dipartimento di Stato a­mericano dichiarava l’Uganda un centro internazionale per il traffico di esseri u­mani e denunciava il sempre più preoc­cupante scenario nell’est del Paese in cui vengono “commercializzate” le parti del corpo. « Stiamo investigando sulla possi­bilità che alcuni di questi omicidi siano il lavoro di una rete internazionale respon­sabile del traffico di organi » , afferma Mo­ses Binoga, del Dipartimento investigati­vo. « È probabile che tentino di far passa­re le loro uccisioni per l’opera di guarito­ri tradizionali intenti a fare sacrifici uma­ni » . Ultimamente però, la battaglia contro le cruenti pratiche degli stregoni ha avuto qualche successo. Alcuni guaritori penti­ti, per esempio, hanno deciso di aiutare la polizia a cercare i responsabili dei sacrifi­ci umani. In altre occasioni, invece, si so­no tenute cerimonie pubbliche in cui i va­ri arnesi usati dagli stregoni sono stati bru­ciati davanti alla popolazione e agli uffi­ciali governativi. Da Nairobi Matteo Fraschini Koffi, Avvenire, 10 gennaio 2010.

per capirne di più: http://www.libertaepersona.org/dblog/articolo.asp?articolo=1567

 
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