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Dan Brown e la massoneria
Di Francesco Agnoli - 15/12/2009 - Letteratura - 1912 visite - 0 commenti

Mr. Dan Brown ha già ottenuto uno strepitoso successo anche con l’ultimo libro, Il simbolo perduto.

 Il successo, lo ricordiamo tutti, era arrivato con Il codice da vinci, un best seller incredibile, che ha fatto di Brown uno degli uomini più ricchi del mondo. Ma è adesso, col nuovo libro, che è finalmente completo il pensiero dell’autore: per lui la Chiesa, che è pubblica e non ha nulla di segreto, avrebbe segreti inconfessabili, e omicidi svariati per mantenerli, e sarebbe una perfida macchina da oppressione, mentre la Massoneria, al centro de Il simbolo perduto, che è per definizione una società segreta, sarebbe sì segreta, ma non avrebbe nulla, in verità, da nascondere, essendo solamente una organizzazione filantropica tesa al vivere civile e pacifico.

 In una conferenza stampa a Milano l’8 dicembre, Brown ha espresso il suo pensiero, a cui mi sembra sia stato dato ben poco rilievo, benché in verità la cosa avrebbe dovuto suscitare maggiori interessi. Essa infatti chiarisce finalmente la sua formazione massonica o filo massonica, confusamente esoterica ed anti-cristiana, già visibile ne Il Codice da Vinci.

Ecco una breve rassegna stampa sulle dichiarazioni di Brown: D. Brown:

Ah, se durante le mie ricerche avessi trovato un solo documento che denunciasse che i massoni hanno commesso delle malefatte, l’avrei scritto a chiare lettere. Invece ho sempre trovato massoni aperti e tolleranti. Questo è un bene, in un mondo dove spesso ci si uccide perché si tiene troppo alla propria versione della verità. Nella Massoneria, invece, vi sono le persone più diverse, ma tutti si chiamano fratelli! Dopo Il simbolo perduto mi hanno fatto capire che le porte erano spalancate anche per me, ma sapete - e qui Dan fa l’occhiolino - mi hanno chiesto un giuramento sulla segretezza, e a me i segreti piace svelarli, mica conservarli».Il Giornale, 9 dicembre 2009

«Ma noi negli Stati Uniti abbiamo una idea diversa, meno sporca rispetto alla vostra, dei liberi muratori. I quali riescono a convivere e chiamarsi fratelli pur essendo di origini, di religione, di credo politico diversi. Non è una cosa da poco». Il Messaggero 9 dicembre

Lei critica la Chiesa cattolica nel Codice e in Angeli e demoni, e esalta la massoneria nel Simbolo perduto. È la sua posizione anche fuori dei romanzi? «La Chiesa cattolica ha fatto tonnellate di cose buone, e alcune meno buone. Quando ho cominciato a fare ricerche sui massoni ha scoperto gente con una mentalità davvero aperta. Voi la pensate diversamente, ma la massoneria da noi è così». La stampa 9 dicembre

Mr. Brown, cosa l'affascina della massoneria? «Conosco le storie della P2 e della vostra massoneria, ma il concetto massonico che avete in Italia è molto diverso da quello americano. Oggi tutti si ammazzano perché ognuno crede in un dio che reputa il migliore. Ognuno ha una visione diversa del proprio dio. Allora la massoneria ha riunito ebrei, cristiani, musulmani e altri religiosi, esortandoli a dimenticare la semantica e a capire che, se tutti crediamo in un essere superiore, tutti siamo fratelli. Credo che questo sia un approccio molto giusto verso le varie religioni». Il Tempo 9 dicembre

 
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