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La crisi della famiglia
Di Libertą e Persona - 30/11/2009 - Cultura e societą - 1308 visite - 0 commenti
Riportiamo le interessanti considerazioni schematiche e riassuntive dell'avvocato Andrea Di Francia sulla crisi della famiglia oggi:

Perché, nella società attuale, la famiglia ha perso il proprio peso, il proprio prestigio?
Perché, oggi:
 - non ci si mette in coppia;
 - non ci si sposa;
 - non si fanno figli quando c’è l’età giusta.

Tutto è cominciato nel 1975, con l’avvio di un deciso calo delle nascite, proseguito fino alla metà degli anni Novanta e poi rimasto stazionario fino ad oggi. Per i prossimi 10 anni è previsto un tasso di natalità inferiore alle 10 nascite per 1.000 abitanti e un tasso di fecondità attorno all’1,3 figli in media per donna.

Si è fatto e si fa registrare:
 - il trionfo quantitativo dei celibi, cresciuti, in 10 anni, di oltre 2 milioni e mezzo, in una popolazione numericamente stazionaria;
- il ribaltarsi del rapporto tra famiglie unipersonali e quelle con 5 figli e più: erano 6 ogni 10 nel 1971, nel 2003 sono diventate 33 ogni 10.
- Si è affermata, perciò, l’idea di famiglia sempre più piccola (famiglie unipersonali, coppie senza figli, coppie con un solo figlio) e tutta percorsa da logiche individuali.

Perché non si fanno più figl?
 - Perché vi è la diffusa percezione che fare figli è “sconveniente”;
 - perché l’infanzia è relegata nel mito da proteggere da un mondo visto come minaccioso e rischioso;
 - perché i genitori hanno depotenziato la fiducia in loro stessi;
 - perché fanno sempre più dipendere le proprie competenze, dal mondo degli “esperti” (medici, educatori, psicologi, ecc.);
- perché si registra il fenomeno dell’allungamento della permanenza dei figli all’interno della famiglia di origine, fino ad età sempre più adulte;
 - perché così facendo, si registra sempre più la irresponsabilità dei figli giovani adulti, fino ad una loro strisciante dittatura e sollevati da ogni vera responsabilità (di studiare, di lavorare, di trovarsi un/a compagno/a, di mettere su famiglia, di contribuire alle spese).

La perdita di peso e di prestigio della famiglia ha comportato che la famiglia:
 - non riesce a influenzare le dinamiche socioeconomiche;
- non riesce ad educare;
- non riesce a sostituire l’affettività con la responsabilità;
- non riesce ad influenzare le politiche familiari

Quale la causa principale di questa perdita di peso e di prestigio?
 - l’emergenza dei valori che caratterizzano la società attuale e che sono quelli di APPARENZA e di DENARO;
- questi valori hanno generato ambizioni individuali e, queste, uno sfrenato egocentrismo che ha ridotto il senso della responsabilità;
- i primi a subirne le conseguenze sono stati i genitori, vittime di una pressione sociale che li spinge ad accordare maggiore importanza al consumo ed ai risultati, piuttosto che alla responsabilità;
 - ciò ha creato un insieme di persone egocentriche e isolate: nonostante il sempre maggiore ampliarsi dei mezzi di comunicazione, non si è mai registrata tanta solitudine tra adulti e bambini;
 - in Italia, la cultura popolare sul minore e la famiglia è ancora impregnata da superficialismo e luoghi comuni che garantiscono certamente al bambino la salvaguardia di standards minimali di sopravvivenza, ma non certamente le ulteriori necessità evolutive.




 
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