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ARTE E PEDOFILIA - Il regista Roman Polansky, reo confesso di stupro per avere ripetutamente violentato una ragazzina di 13 anni dopo averla resa semi-incosciente con droga e alcool, è stato raggiunto in Svizzera da un mandato di cattura americano che lo insegue da vent'anni e lì arrestato in attesa che si decida sulla richiesta di estradizione. Il ministro della cultura francese, Frédéric Mitterand si è affrettato a dichiarare che “l'arresto di Polanski sarebbe la morte della cultura” e sempre in nome della cultura 700 artisti di fama internazionale hanno firmato un manifesto per la sua liberazione. E' questione di casta. Se uno qualunque se la fa con una ragazzina si grida al pedofilo e si esigono pene esemplari, se si tratta di un artista è questione di cultura (lo stupro è un'arte?). Per fortuna, come diceva Orson Welles, gli svizzeri sono dei semplicioni: in tanti secoli hanno inventato soltanto l'orologio a cucù. Si può sperare che se ne sbattano, della cultura (F.M. Agnoli, in Identità Europea).
SOLIDARIETA' PEDOFILA – Sulle prime si era creduto che la solidarietà di Mitterrand a Polanski andasse attribuita a semplice (e stupido) progressismo. Le polemiche scoppiate in Francia hanno fatto scoprire che nel suo libro La mauvaise vie l'illustre ministro non aveva fatto altro che raccontare le proprie esperienze personali quando, come un qualunque turista del sesso, aveva avuto incontri sessuali a pagamento con giovani thailandesi nei quartieri caldi di Bangkok. Il ministro ha tentato di difendersi affermando che questi giovani efebi destinati al commercio sessuale (sesso e denaro, scrive) dalle loro famiglie erano comunque maggiorenni. Se qualcuno pensa di credergli non ha che da leggere la descrizione dell'ambiente e degli efebi nel suo capolavoro letterario (idem come sopra)
RADICAL PEDOFILI - “Il partito radicale nell’ottobre 1998 organizzò un raduno sulla pedofilia all’hotel Bologna di Roma, un palazzo del Senato, non un sottoscala. Nel ‘documento di convocazione del convegno’ era contenuta questa tesi: ‘In ogni caso in uno Stato di diritto, essere pedofili, proclamarsi tali o anche sostenerne la legittimità non può essere considerato reato; la pedofilia, come qualsiasi altra preferenza sessuale, diventa reato nel momento in ci si danneggiano le persone’. Ecco chi avrebbe tutelato (anche) la legge sull’omofobia nella formulazione che ho contribuito a bocciare e che cosa si intenda davvero per orientamento o preferenza sessuale” (Renato Farina, Il giornale, 21/10/2009).
APPELLO a favore di radio radicale, che rischia di perdere i finanziamenti pubblici, in tempo di crisi, come molti altri media sovvenzionati dallo Stato, in quanto doppione di Gr Parlamento, che riceve già parecchi miliardi dallo Stato per trasmettere le sedute del Parlamento: buona parte del Pd, compresa la cattolica Dorina Bianchi, i prodiani al completo: Siriana, Soliani, Magistrelli, l’ex Udc Marco Follini, l’ex Fuci Giorgio Tonini, il catto-adulto Stefano Ceccanti (quello che cita sempre il Vangelo in parlamento), l’ex radicale Rutelli…ma anche cattolici Pdl e Udc Emilio Colombo, Luigi Compagna, Salvatore Cuffaro, Giampiero D’Alia, Antonio Tomassini, Giacomo Santini, Adriana Poli Bortone, l’opus Dei Raffaele Calabrò …Sicurissimi che una radio che parla sempre di eutanasia, droga libera, aborto, Ru 486, matrimonio omosessuale sia così essenziale? (C.)
“L’EX PRIMULA ROSSA delle Br spiega quant’è bella eutanasia. Barbara Balzerai discetta di dolce morte sul quotidiano ‘Gli altri’. Una lezione di morale dalla brigatista condannata all’ergastolo per il caso Moro” (Il Giornale, 21 ottobre 2009). Dal che si impara che gli ex, da Sofri in poi, usano le cattedre come pulpiti; che gli ex, da Sofri a Bompressi, passando per i neri Fioravanti e Mambro, finiti a lavorare a radio radicale, sino alla Balzerai, quando il rosso si stinge spesso finiscono radicali, perché l’istinto di morte e distruzione, allora come ora è lo stesso (C.).