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Oggi, 13 agosto, la Chiesa celebra il Beato Marco d’Aviano, al secolo Carlo Domenico Cristofori, (Aviano, Pordenone 1631- Vienna 1699), cappuccino, grande predicatore, taumaturgo, è considerato uno degli artefici della salvezza dell’Europa cristiana dall’Islam. La sua figura, poco ricordata in Italia, si studia nelle scuole di Austria e dell’Europa orientale.
Ordinato sacerdote nel 1655, padre Marco d’Aviano divenne un instancabile viaggiatore in tutta Europa, accompagnato sempre dalla crescente fama di predicatore e taumaturgo; ovunque andasse riuniva folle oceaniche, nelle chiese e nelle piazze di città come Anversa, Augusta, Colonia, Magonza, Salisburgo, Worms, per ascoltare le sue prediche tendenti alla conversione ed alla penitenza. Le richieste dei governanti per averlo, arrivavano ai suoi superiori ed anche al papa; nel 1680 era nel Tirolo, la Baviera e Austria, l’imperatore Leopoldo I d’Asburgo lo volle come suo consigliere a Vienna.
L’8 luglio 1683 l’esercito ottomano, muovendo dall’Ungheria giunge a Vienna, e la cinge d’assedio. Durante il percorso ha devastato le regioni attraversate, saccheggiato città e villaggi, distrutto chiese e conventi, massacrato e schiavizzato le popolazioni cristiane. Papa Innocenzo XI di fronte al pericolo della caduta della città in mano dei musulmani, forti di un esercito di 150.000 turchi e giannizzeri, comandati da Mustafà “il Nero”, generalissimo di Maometto IV, inviò padre Marco d’Aviano a riappacificare i rissosi comandanti degli eserciti cristiani, riportando l’unità e una forte alleanza, capitanata dal coraggioso Giovanni Sobieski e incitando i soldati a chiedere l’aiuto divino, così il 12 settembre 1683 Vienna fu liberata dall’assedio ed i Turchi sconfitti. Se la città fosse caduta si sarebbe aperta la strada agli islamici, per arrivare fino a Roma, che era il fine di Mustafà IV.
Marco d’Aviano per questo divenne il “Salvatore dell’Europa”; con il suo prestigio e volontà, continuò a spingere, suggerire, riunire ed organizzare i cristiani, provocando la sconfitta definitiva dell’Islam in Europa, con le battaglie di Budapest (1684-1686), Neuhäusel (1685), Mohacz (1687), Belgrado (1688) e con la pace di Karlowitz (1689). Non fu solo un uomo di battaglie e alfiere della cristianità contro gli ottomani, ma anche uomo di carità e proprio a lui si rivolsero ottocento turchi che nel 1688 a Belgrado, erano rimasti asserragliati in un castello, e oramai temevano per la loro vita; e frate Marco si prodigò per la loro salvezza. Terminate le guerre Marco d’Aviano riprese instancabile la sua opera pastorale, scotendo le coscienze, combattendo il peccato, diventando operatore di pace e di unione.
Morì a Vienna il 13 agosto 1699 assistito sul letto di morte dall’imperatore Leopoldo I; dopo solenni funerali venne sepolto nella cripta dei Cappuccini di Vienna, accanto alle tombe degli imperatori asburgici. Papa Pio X firmò il decreto d’introduzione della causa di beatificazione e il 27 aprile 2003 è stato beatificato in Piazza s. Pietro a Roma, da papa Giovanni Paolo II. (fonte: Antonio Borrelli, www.santiebeati.it)