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Fervente fascista, poi antifascista di professione. Fondatore di Repubblica, oggi moralista della domenica.
Nella sua autobiografia, a pagina 28, racconta: "le prime esperienze vennero l'anno dopo, passarono attraverso il noviziato dell'epoca che si faceva al bordello. Noviziato che fu all'inzio disastroso, ma ci tolse almeno un po' della timidezza" ("L'uomo che non credeva in Dio", Einaudi). Così ha inziato ad "amare" uno dei maestri della cultura laica di oggi...