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Il rischio tumore per le donne che accedono alla fiv.
Di Francesco Agnoli - 19/07/2009 - Fecondazione artificiale - 1976 visite - 0 commenti

Mi collego brevemente all'articolo di Giuliano, sul rischio tumore per le donne che accedono alla fiv. A suo tempo in piena battaglia referendaria, scrivevo, parlando di Carlo Flamigni, massima autorità in Italia in campo di fiv, su posizioni radicali (membro anche dello Uaar, gironalista di Unità e e Liberazione):

 " Flamigni (nel suo La procreazione assistita, Il Mulino) afferma che l'iperstimolazione ovarica sulla donna, preliminare a qualsiasi operazione di Fiv, è "una sindrome pericolosa persino per la vita" (p.29), "una complicanza abbastanza pericolosa" (p.36).

Infatti "l'ovaio cresce in modo anomalo fino a raggiungere un volume pari a quello di un grosso melone. Successivamente, e soprattutto se l'iperstimolazione è grave, si forma un'ascite e compaiono raccolte di liquido nelle cavità pleuriche e nel pericardio. Il sangue si ispessisce e perde proteine e la funzionalità renale diminuisce pericolosamente. A causa di grossolane anomalie della coagulazione si possono determinare trombosi e tromboflebiti, talchè esiste addirittura un rischio di vita nei casi più sfortunati" (p.63-64).

Qui Flamigni dimentica di rammentare l'esistenza anche di un rischio tumore, ai genitali o alle mammelle, magari nel lungo periodo ("Le Scienze", Settembre 2004).

Tralascia inoltre di spiegare che l'iperstimolazione costringe la donna a produrre non un ovulo, come avverrebbe in natura, ma, forzatamente, molti di più, cosicchè "il 40-50% degli ovociti ottenuti con processo di iperovulazione presenta un cariotipo alterato" e può di conseguenza determinare "malformazioni congenite" nel nascituro (G.Carbone, "La fecondazione extracorporea", ESD; Kallen, Olausson, Nygren, "Neonatal outcome in pregnancies after ovarian stimulation", Obstet Gynecol.2002, University of Lund, Sweden).

Ma proseguiamo nella lettura del nostro autore: "una complicazione molto frequente è anche la gravidanza tubarica…altre complicazioni possono conseguire all'anestesia, alla laparoscopia e al prelievo degli ovociti, che può essere causa di una lesione vascolare o della rottura di una cisti endometriosica misconosciuta. Le gravidanze multiple…sono in effetti una complicazione sgradevole e, talora, pericolosa"(p.65)"...

e si potrebbe continuare a lungo, perchè il rischio tumore, è solo il più eclatante. Si veda in proposito l'ammissione di Chiara Valentini, di Repubblica, su posizioni ultra-radicali, nel suo La fecondazione proibita, Feltrinelli.

A pagina 95 la Valentini riporta la storia  di Brigitte Fanny Cohen, specialista di medicina del canale tv France 2, sottopostasi inutilmente a iperstimolazione ovarica per avere un figlio con Fiv. La Valentini racconta che durante una conferenza stampa la Cohen spinge un medico ad ammettere il rischio tumore connesso a tale pratica. Poi gli chiede: "Perché non avvertite le pazienti?". E il medico: "Se lo dicessimo nessuna farebbe più la fecondazione artificiale" .

 P.S: Le scienze citato, in un articolo a firma di Nora Frontali, dirigente presso l'istituto superiore di sanità e di Flavia Zucco, del CNR, scriveva tra l'altro che in seguito alla iperstimolazione ovarica  sulle donne "vi sono stati anche casi mortali"; poi: " I rischi della Pma per le madri comprendono sia complicazioni della gravidanza sia effetti a lungo termine. Le prime, come la sindrome da iperstimolazione ovarica, l'aumentata frequenza di gravidanze ectopiche e di aborti, sono ormai ben note (agli addetti, non al grande pubblico e spesso neppure a chi vi ricorre, ndr), senza contare  che le gravidanze multiple comportano di per sè un amento di stress, morbilità e mortalità anche tra le madri...si sospetta anche che l'intenso trattamento con ormoni a cui sono sottoposte le donne per il prelievo di ovociti possa provocare un aumento di tumori del tratto genitale o della mammella".

 
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