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«Il panteismo non ha una croce. La sua linea è la linea orizzontale…
La croce giansenista chiude le braccia, del Crocifisso e lo isola dalla natura. La croce giansenista è in piedi ma è sola… Il panteismo non ha testa, il giansenismo non ha braccia. L’uno abbraccia senza innalzarsi, l’altro si innalza senza abbracciare. Nella croce cattolica, omnia constant… tutto si ritrova. La vita solleva la morte e la trascina con sé nei cieli nella sua corsa trionfale. Tutto si abbraccia, tutto si innalza, tutto si distingue e si unisce»…
«la Croce è la forma dell’uomo: l’uomo vero è l’uomo che prega; orbene la preghiera stende le braccia dell’uomo e fa di esso il segno della croce… il segno della croce ha una bellezza particolare: mostra a Dio l’uomo tutto intero, sviluppato, disteso, ingrandito, che prega tutto intero con la vita dell’anima e con l’atteggiamento del corpo. L’uomo che stende le braccia chiama e chiede insieme.
Chiama gli uomini e chiede a Dio. Vuole abbracciare abbracciare prendere il volo. Guardandola Dio vede la creatura com’’è, miserabile e estatica, che mette sotto gli occhi del Padre la sua impotenza e il suo ardore. Dio vede in lei la somiglianza di Colui che è il tipo, l’immagine del Figlio che, parlando dalla croce, come da un trono o da un carro di fuoco, voleva essere esaltato per trascinarsi tutti dietro»…