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La conversione del massone
Di Rassegna Stampa - 17/01/2009 - Storia contemporanea - 1213 visite - 0 commenti

«Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aper­to» . A sentire queste parole del Van­gelo, durante una Messa nella crip­ta sopra la grotta di Lourdes, Mau­rice Caillet rimase attonito. Erano le stesse che aveva sentito quindici anni prima, nel 1970, il giorno del­la sua iniziazione come Apprendi­sta nella Loggia "Perfetta Unione" di Rennes, Grande Oriente di Francia, una delle più antiche Logge tran­salpine. Nel silenzio successivo, sentì una voce che gli chiedeva di offrire qualcosa in cambio del be­neficio che andava cercando in quel luogo sacro. Pensò di dover offrire se stesso. «Mi ripresi in qualche mo­do – racconta Caillet nelle sue me­morie – quando il sacerdote alzava l’Ostia, nella quale per la prima vol­ta in vita mia riconobbi Gesù sotto le sembianze di un umile pezzo di pane. Era la Luce che avevo cerca­to invano nel corso di molteplici i­niziazioni» . Una specie di folgora­zione. «Alla fine della Messa, seguii il sacerdote in sacrestia e, senza molti preamboli, gli chiesi il batte­simo» . Caillet non era arrivato lì come pel­legrino.

Nato nel 1933 in una fami­glia bretone anticlericale, era cre­sciuto nell’ostilità verso ogni cosa che sapesse anche vagamente di 'cattolico'. Laureatosi in medicina, specializzatosi in urologia e gine­cologia, si era associato a Planned Parenthood, la lobby multinazio­nale abortista, impegnandosi nella promozione della contraccezione e – benché non fosse ancora legaliz­zata – nella pratica della sterilizza­zione sia maschile che femminile. Divorziato dalla prima moglie, nel fatidico maggio 1968 aveva bussa­to a Rue Cadet 16 a Parigi, sede del Grande Oriente di Francia, chieden­do l’ammissione alla Libera Mura­toria. Richiesta, accettata, che lo a­vrebbe portato nel giro di non molti anni a salire la sca­la iniziatica: Ap­prendista, Compa­gno, Maestro, nel 1973 Vigilante di una nuova Loggia fondata a Ren­nes, un anno dopo Venerabile Mae­stro, quindi deputato al ' conven­to', l’assemblea nazionale del Gran­de Oriente. Infine l’iniziazione agli alti gradi del Rito Scozzese Antico e Accettato, sino al diciottesimo, quello di Cavaliere Rosa- Croce. Parallelamente, l’ascesa era stata anche professionale, grazie all’aiu­to di innumerevoli "fratelli" sparsi nelle strutture sanitarie e ammini-­strative locali: da specialista rino­mato a direttore di un’altrettanto ri­nomata clinica privata, poi l’iscri­zione al Partito Socialista e, con l’ar­rivo all’Eliseo di François Mitter­rand nel 1981, la nomina in una commissione del ministero della Salute. Nel mentre, Caillet si era anche distinto come pri­mo medico a prati­care aborti in Bre­tagna, dopo la de­penalizzazione della cosiddetta ' interruzione di gravidanza' nel 1975, arrivando a polemizzare sulle pagine di Le Mon­de direttamente con l’illustre genetista Jerôme Lejeune. Un curriculum impeccabile, in­somma. Fino a quella visita fatta a Lourdes, dove Caillet si era deciso a portare la compagna Claude, da me­si a letto per una malattia misterio­sa, alla ricerca non di una "grazia", ma di un contatto con quelle forze telluriche che anche l’Iniziazione – René Guénon docet – riconosce at­tive in molti santuari e luoghi sacri. Forze banalmente interpretate dal­la bêtise cattolica come influssi ma­riani. Se non che, mentre il Cavalie­re Rosa- Croce sperava in un influs­so benefico per Claude, cattolica non praticante ma con una fede mai del tutto sopita, lei dal freddo delle piscine in cui era immersa pregava per la conversione di Maurice. Otte­nendo, alla fine, il vero miracolo. Di questa vicenda e di come abbia sconvolto la sua vi­ta, con l’abbando­no traumatico del­la Massoneria, Caillet ha voluto parlare per esteso in un libro da poco uscito in Spagna, Yo fui masón (LibrosLibres, pagine 188, euro 18), Sono stato massone.

Trattasi di un racconto dall’interno – e per questo piuttosto raro – del mondo delle Logge e della vita nel Grande Oriente di Francia. Una de­scrizione dei riti iniziatici, una te­stimonianza oculare dell’odio anti­cattolico coltivato nel GOF e, non ultimo, dell’efficacia della Masso­neria nel dettare la propria agenda politica. Racconta Caillet, fra i tan­ti episodi: «Dopo la sua elezione nel mese di maggio [ 1974] Valery Gi­scard d’Estaing, oltre alla nomina di Jacques Chirac come primo mi­nistro, prese come consigliere per­sonale Jean- Pierre Prouteau, Gran Maestro del Grande Oriente di Francia… al ministero della Salute collocò Simone Veil, giurista, già deportata ad Au­schwitz, che aveva come consigliere il già citato [ e masso­ne] Pierre Simon, con cui tenevo una corrispondenza. I politici erano già rodati… e il proget­to di legge sull’a­borto venne elabo­rato rapidamente » . Infine il ricordo, drammatico, di come la solidarietà massonica pos­sa tramutarsi in un’implacabile ta­gliola per gli apostati: dal mobbing che costrinse sia Caillet che la compagna ( poi, dopo lunghe tra­versie, sposata in Chiesa) alle di­missioni dal proprio posto di la­voro, con l’impossibilità di reinse­rirsi nella sanità pubblica, alle mi­nacce di morte fatte pervenire da ex-"fratelli". Un quadro che, come spiega l’autore in un’intervista concessa una radio cattolica, por­ta inevitabilmente a chiedersi: «Dopo la legge del 1905 sulla se­parazione della Chiesa dallo Stato, a quando una legge per la separa­zione dello Stato dalla Massone­ria?» . Bella domanda. di Andrea Galli Avvenire, 16 gennaio 2009

 

per approfondire si veda La massoneria contro la vita, http://www.libertaepersona.org/dblog/articolo.asp?articolo=277

 
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