Diventa socio
Sostieni la nostra attivitą
Contatti
Le elezioni trentine sono andate come sono andate.
Per chi ha certe idee reazionarie, come il sottoscritto, tutto sommato vi sono state notizie anche positive: non solo i candidati del centro destra che sono stati eletti sono persone in gamba, ma anche nel centro sinistra hanno vinto raggruppamenti, come l’Upt e il Patt, tutto sommato moderati. Il Pd, checché se ne dica, non ha sfondato: pur candidando il sindaco del capoluogo, è rimasto al di sotto della media italiana. Ma soprattutto sono rimasti fuori alcuni assessori del passato non certo pro life: Andreolli, Berasi, Benedetti. Inoltre Margherita Cogo, alfiere insieme al dottor Arisi della pillola Ru 486, ha visto diminuire di 3000 unità i suoi voti, nonostante la grande visibilità e potere ricevuto in questi anni. Nel suo paese, Tione, i suoi voti diminuiscono ad ogni elezione, segno che certo femminismo non è più così gradito. Sembra dunque si possa ipotizzare che la Cogo non avrà alcun assessorato! Ma quello che più mi ha urtato, come cattolico, in queste elezioni, è stata la posizione smaccatamente partigiana presa da alcuni sacerdoti. Mentre quelli che hanno votato PDL o Lega sono rimasti discreti, nonostante non mancassero di argomenti, come sempre quelli a sinistra hanno dovuto strombazzare anche pubblicamente la loro posizione, con grande danno della fede. Mi riferisco, senza fare nomi, a chi ad esempio ad una messa domenicale di ieri mattina alle 10.30, dopo aver parlato di Obama e di Mandela e di altri personaggi evangelici cui qualche cattolico pensa evidentemente di affidare la salvezza del mondo (essendosi Cristo rivelato un perdente), ha espresso pubblicamente la sua soddisfazione per il risultato elettorale; mi riferisco ad alcuni che si sono resi complici di maldicenze e calunnie ai danni di candidati cattolici solo perché del centro destra (quello lì parla di valori, ma è divorziato, ha detto uno di essi, riferendosi ad un cattolico impegnato, mentendo).
Soprattutto, essendo anche oggi sul giornale, vorrei spendere due parole sulle posizioni di padre Fabio Scarsato, di Sanzeno, i cui interventi contro il candidato leghista della sua zona, Luca Paternoster, mi sono parsi eccessivamente insistenti e stonati, pur non conoscendo nessuno dei due. Dopo aver additato il compaesano, reo di essersi candidato nella Lega, il padre ha insistito esprimendo la sua gioia ai quattro venti, e spiegando che i trentini hanno votato bene, senza “farsi condizionare dagli slogan”, evidentemente del Paternoster e della sua coalizione.
Il Padre ha chiaramente tutta la libertà di dire ciò che vuole, perché il Vangelo non è stato annunciata perché rimanesse nelle sacrestie. Però…ci sono dei però. Anzitutto non mi sembra bella questa insistenza a scadere così nel gioco politico da parte di un sacerdote: ribadire, dopo la vittoria, la propria posizione, già espressa prima, è stonato, sa di ripicca contro il Paternoster, che, visti i voti, non è stato poi così mal considerato dai suoi paesani. In secondo luogo sarebbe ora di fare una certa distinzione nell’uso delle parole o dei concetti: che la Lega si batta per un maggior rispetto delle regole da parte della popolazione immigrata, non è di per sé una forma di razzismo, e non richiede quindi l’intervento di un sacerdote.
Se invece, la giusta e doverosa preoccupazione per la legalità dovesse scadere in posizioni che negano la dignità dello straniero, allora questo intervento è non solo legittimo, ma anche doveroso. Tenendo però presente che ad impedire una certa intolleranza verso gli stranieri non serve a nulla continuare a far finta che non esistano problemi, come fanno spesso a sinistra.
Il razzismo non è parte della cultura italiana: lo diventerà inevitabilmente se la politica e lo stato non provvederanno quanto prima a mettere ordine, per quanto possibile, nel fenomeno immigratorio! Da questo punto di vista, alcuni provvedimenti della Lega, il loro richiamo all’ordine e alla sicurezza, mi sembrano più atti a spegnerlo, il fuoco del razzismo, che ad alimentarlo (tanto più che alcune dichiarazioni ed atti condannabili, che ci sono stati, non hanno mai portato a proposte di legge segnate dal razzismo).
In secondo luogo padre Scarsato e tanti altri, devono tranquillizzarsi: i cattolici che votano Lega sono tanti, come dimostrano tutte le analisi di voto, e questo perché oltre alla legittima sicurezza, la Lega ha assunto spesso posizioni nobili e condivisibili: contro la pedofilia e il materiale pedopornografico, in Europa, a sostegno della vita, contro la droga libera, contro l’eutanasia...Il cattivissimo Bossi, parlando del caso Eluana, ha detto che non oserebbe mai far morire di fame e sete suo figlio. Il buonissimo Veltroni, che è abortista, ed ex comunista, condivide invece gran parte degli abomini della società odierna, e nelle file del suo partito vi sono alcuni degli avversari più convinti del pensiero cristiano riguardo alla vita e all’uomo. Aspettiamo che il padre Scarsato parli anche di questo, seguendo il suo papa! Allora saremo veramente convinti che non fa politica in senso becero, ma da cristiano!