Su Avvenire del 5 novembre scorso, Cesare Cavalleri se n’è uscito con un liberatorio “Il re è nudo”. In un articolo che parlava di tutt’altro, il noto critico letterario nonché direttore delle Edizioni Ares ha commentato con le parole che seguono l’inno manzoniano sulla Pentecoste: “versi, a mio avviso, fra i più brutti della letteratura italiana”. Non è chiaro, in realtà, se l’autorevole giudizio cavalleriano si riferisse alla sola Pentecoste o all’insieme degli Inni Sacri: in ogni caso, è dovuto al celebre scrittore e giornalista dell’Opus Dei un sincero ringraziamento da parte di noi tutti.
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