La preoccupante apoteosi del maschio femminilizzato
Di Giuliano Guzzo (del 29/09/2010 @ 10:01:32, in Attualitą, linkato 1358 volte)

Allarme rosso. Anzi no, allarme rosa: gli uomini si stanno femminilizzando. Sarà capitato un po’ a tutti, in tempi recenti, di imbattersi in baldi giovani dal look sempre più sofisticato e variopinto - in tutto e per tutto simile a quello delle loro coetanee -, intenti a disquisire, possibilmente in falsetto, dell’ultima moda. Attenzione: qui le tendenze sessuali non c’entrano e nemmeno il sacrosanto culto dell’eleganza. La femminilizzazione del maschio non ha infatti nulla a che vedere né col dandysmo, né con l’esser effeminati: riguarda lo smarrimento lato sensu dell’identità maschile. Merito, si fa per dire, del successo della “teoria del gender”, secondo la quale la differenza sessuale tra donna e uomo sarebbe una trovata ancestrale da rimpiazzare con orientamenti sessuali a piacimento, senza più barriere o convenzioni. Ma non solo.

A decretare l’estinzione del genere maschile ci sta pensando pure un crescente narcisismo. Lo dimostrano quanti, anziché farsi una famiglia e inseguire il sogno della paternità, si dedicano in modo quasi maniacale alla cura del corpo. Lo sanno bene i medici chirurghi che, con chi lamenta un collo troppo rilassato sul colletto della camicia e chi vorrebbe addominali che tardano, nonostante la palestra, a scolpirsi, stanno facendo una fortuna. Per non parlare del ricorso ai tatuaggi, all’abbronzatura artificiale, alla cosmetica: ormai è impossibile, obbiettivamente, individuare ambiti della cura del corpo nei quali le donne non siano affiancate da maschietti desiderosi di rimanere al passo coi tempi.

Quel che è peggio è che oltre che quella culturale, gli uomini potrebbero, almeno in teoria, rischiare pure l’estinzione fisica. Questo per il semplice motivo che le donne vivono sempre più a lungo: di circa sei anni nei paesi industrializzati, di 8 in Asia Centrale e addirittura 10 nell’ex Unione Sovietica. E se si pensa che la tendenza demografica, almeno in Europa, ripercorre quella della peste nera, lo sconforto appare del tutto comprensibile. Sarà per questo che gli scienziati della Newcastle University da tempo si interessano, con tanto di annunci ad effetto, alla creazione artificiale dello sperma umano. Da maschio, la cosa inizia a preoccuparmi, soprattutto quando penso alle generazioni future. Bette Davis, attrice americana scomparsa oltre venti anni fa, diceva che gli uomini scarseggiano ma i maschi abbondano. Oggi, probabilmente, sarebbe costretta a ricredersi.