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Democrazia e Politica
Di Marco Luscia - 16/10/2008 - Attualità - 995 visite - 0 commenti
In qual modo si giustifica un titolo a caratteri cubitali che sottolinea come un sindaco abbia chiesto ad una ditta di fungere da sponsor per una squadra di calcio? Evidentemente il timore che in Trentino possa prevalere il centrodestra sta inducendo qualche giornalista a sparare nel mucchio con l’intento di mostrare che tutti hanno beneficiato di favori. Ma con ciò si confondono le carte e si getta un’ombra su persone che nulla hanno a che vedere con corruzione e quant’altro. Si chiamano in causa i sacerdoti, i teologi, i sindaci, nel tentativo di spostare l’attenzione. Qualche giorno fa si cavalcò l’onda del pericolo fascista accusando Divina di avere in una delle liste un esponente dell’estrema destra. Chissà che domani non si rintracci -analizzando il dna di qualche candidato- una lontana parentela repubblichina, magari un bisnonno federale che possa rappresentare un pericolo per la democrazia. Ma se esiste un pericolo per la democrazia esso consiste nel fatto che un sistema di potere si è consolidato negli anni. Si tratta di un potere dai molti volti: economico, imprenditoriale, religioso, culturale, associazionistico, cooperativistico… Questo potere si dirama nelle associazioni, nei circoli, nelle fondazioni, negli istituti di cultura, nei festival e in tutto l’indotto che essi generano. E’ la norma: la politica vive di clientele perfettamente legali, di piccoli e grandi favori che legano e stabiliscono sottili e tacite riconoscenze. E’ così, piaccia o meno; ma il problema per la democrazia è un altro, esso sorge quando il sistema diventa onnicomprensivo, inamovibile, capace di trasformarsi senza mai mutare. E’ nelle pieghe di questa solidità proteiforme che può annidarsi il germe della corruzione e del malaffare. Persino il singolo più virtuoso qualora entri in contatto con questo potere finirà per tacere, per adeguarsi, per assecondarlo anche in buona fede, perché in fondo il potere è il valore cui tutto deve sottomettersi. Ma l’anima della democrazia, risiede nell’alternanza, nel fatto che al potere si succedano uomini di schieramenti diversi per un tempo limitato. Non è questione di destra o di sinistra; gli onesti stanno da una parte e dall’altra, come da una parte e dall’altra stanno i pacifici e gli aggressivi, i tolleranti e gli intolleranti. Allora, vista la realtà attuale cosa buona sarebbe- per la democrazia- il potere cambiasse di mano. Il nostro illibato ed intelligente governatore questo lo sa e sa pure che il vento sta cambiando, come altrettanto bene è consapevole che una vittoria del centro destra non consegnerebbe il Trentino nelle mani dei barbari. Certo egli gioca le sue carte, esercita la propria influenza e la propria forza, quando serve soffia sul fuoco di problemi inesistenti; anche questo fa parte della filosofia tipica dei comizi e di una propaganda utile per la piazza. Certo, forse neppure lui si sarebbe aspettato l’innocente sostegno che la stampa ora sembra fornirgli cercando di delegittimare il centrodestra con argomenti di assoluta inconsistenza.Eppure ho sempre stimato e apprezzato l’equilibrio di Giovanetti.Non è che la redazione si sia presa qualche licenza? Cosa non si farebbe per salvare la democrazia! Evidentemente lo zelo di taluni giornalisti è talmente irretito dal sistema e dal potere, che da anni governa la nostra provincia, da assumere iniziative autonome anche se non sollecitate. Si dirà:-“Ma il giornale Adige ha duramente stigmatizzato la vicenda Collini!-”. Sì,lo ammetto,un mese orsono si avventò,forse con foga eccessiva, su persone e fatti. Ma in termini elettoralistici un mese è un tempo lunghissimo. Di fatto,oggi, assistiamo ad un cambio di rotta e al disperato e goffo tentativo di trasformare notizie insignificanti- richiesta di una sponsorizzazione per un squadra di calcio- in fatti di cronaca da usare come una clava nei confronti di persone e partiti non graditi. Ma il problema, lo ripeto, è garantire sin da subito la possibilità di una logica di alternanza, unico antidoto capace di garantire un clima in cui la libertà dei Trentini- tutti- possa tornare ad esercitarsi.
 
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