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La speranza di Maria
Di don Massimo Pelliconi - 24/04/2008 - Religione - 1474 visite - 0 commenti
C’è una tradizione che non ha nulla a che vedere col tradizionalismo. Le rogazioni in onore della Beata Vergine Maria sono certo antiche, ma sempre attese, sempre capaci di portare una dolcezza nuova, carica di speranza, alla nostra città, ai nostri paesi. Maggio non è soltanto il mese che vede la natura rinascere con in suoi meravigliosi colori e i sui delicati profumi. Maggio porta a tutti qualcosa di molto più grande. Forse anche i non praticanti hanno imparato ad attenderlo, nascostamente, quasi senza saperlo. A maggio la tradizione si rinnova e Maria, finalmente, scende per le nostre strade, passa davanti alle nostre case, così bisognose della sua materna presenza. Maria passa e spera. Spera che i nostri occhi si volgano verso di Lei, spera che i volti tesi si lascino sfiorare dalle sue celesti carezze. Spera di essere accolta, ogni anno di più. Le processioni in onore della Madonna non rappresentano un appuntamento solo per coloro che varcano la porta di una chiesa ogni domenica. Esse sanno raccogliere il cammino anche di chi non sa trovare sempre questa forza, questo amore. Maria viene a cercare, a chiamare i vicini e i lontani, viene per il santo e per il peccatore, viene per tutti, perché tutti abbiamo bisogno di Lei. Maria spera, ogni anno, di essere accolta. Spera che nel cuore di ciascuno si apra uno spazio nuovo, per Lei. L’accompagneremo per le strade, trionfalmente, con quella fierezza mista a pudore tipica di chi testimonia ciò che vive nel più intimo della sua anima. Non importa se i nostri canti saranno un po’ sguaiati o sussurrati a fior di labbra. Maria non guarda alla forma, all’apparenza. Lei si compiace anche delle nostre voci stonate, dei nostri cori poco armoniosi, talvolta addirittura stridenti. Ciò che Le interessa è la sostanza, l’affetto del cuore. Qualcuno certo continuerà a guardarci con ironia, a considerarci gente bigotta o all’antica. Non sanno, non conoscono chi è Maria. Non sono ancora stati sedotti dall’irresistibile grazia della sua bellezza. Non hanno ancora sperimentato la potenza della sua presenza, della sua materna intercessione. Eppure, proprio per questo Lei viene, anche quest’anno, a camminare per le nostre vie, a benedire le nostre case. Viene e spera, perché non può farne a meno, innamorata com’è dei suoi figli.
 
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