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BERTINOTTI E LA RU-486
Di Francesco Agnoli - 04/03/2008 - Aborto - 1402 visite - 0 commenti

Ci scrive Giuliano Guzzo: Indossare gli eleganti abiti della sartoria Castiglioni, la stessa che vestì diversi gerarchi durante il Ventennio, non ha fatto perdere a Fausto Bertinotti il gusto dell’ideologia dura e pura, sempre votata ad ignorare la realtà.

Questo spiega perchè il Presidente della Camera uscente si conceda ancor oggi prese di posizione a dir poco irragionevoli, come la promozione della Ru-486, conosciuta da tutti come la pillola abortiva, e che invece il Fausto nazionale si ostina a definire “anticoncezionale”. Su questi temi, ironia della sorte, anche uno come Severino Antinori, indiscusso guru della fecondazione, potrebbe spiegare a Bertinotti che la Ru-486 “provoca dolori, emorragie, infezioni, malattie. Con esiti mortali, come dimostrano i sedici decessi ufficiali”. Sempre Antinori, che sui temi della bioetica è sospettabile di tutto fuorché di simpatie clericali, oggi si chiede:”Ma quante altre morti non denunciate ci saranno nel mondo, soprattutto nel Terzo e nel Quarto Mondo, dove questa pillola viene somministrata in massa?” (Libero, 12/1/08, p. 15).

Oggi anche testate di ispirazione laicista ospitano testimonianze che chiariscono una volta per tutte l’inferno del cosiddetto “aborto in pillola”. Sentiamo cosa racconta a Repubblica Elena, una delle 270 donne che si sono presentate all’ospedale di Pontedera per prendere la Ru-486:”Con quel farmaco non ti addormenti, ti rendi conto di tutto quello che capita al tuo corpo quando abortisci. Per tre giorni ho avuto dolori alla pancia, come quelli mestruali ma più forti. E’ dura, capisci quello che fai e lo fai con le tue gambe. Si è trattato di un’esperienza molto profonda. Se mi dovesse capitare ancora, e spero di no, credo che non userei la pillola […] prendere la Ru-486 non è una passeggiata” (La Repubblica Firenze, 28/2/08, p. 7). Sarebbe tempo che prima di giocare sulla pelle delle donne, e di minimizzare gli effetti devastanti dell’aborto, i politici almeno si informassero prima di parlare. Speranza vana? Giuliano Guzzo

 
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