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LA SITUAZIONE DELL'UNIVERSITA’ (PESSIMA) E’ INTOLLERABILE
Di Amelia Ress - 26/04/2007 - Scuola educazione - 1544 visite - 0 commenti
L’educazione e l’istruzione, sono temi cari alla Sinistra, che da sempre si erge a Paladina dell’”istruzione per tutti”, dimenticandosi spesso che volere qualità e selettività nell’insegnamento non è indice di snobismo, ma anzi è proprio incrementando la qualità che si può ottenere una scuola e soprattutto un’Università capace di promuovere i talenti e di renderli spendibili nelle professioni, altrimenti si riduce ad un laureificio che ha il solo scopo di fornire a tutti indistintamente un “pezzo di carta”, che però non ha più alcun valore. Panebianco nel suo commento sul magazine del Corriere della sera mette in luce proprio questi aspetti. "L'attuale governo di centrosinistra, così come il precedente (1996-2000), in tema di educazione è disastroso. Più si sale la scala dell'istruzione e peggio è. Questa bella politica sta mettendo in forse anche le poche cose che funzionano: l'eccellenza dei Collegi universitari. E’ ora di dire basta LA POLITICA DEL CENTROSINISTRA nei confronti del sistema educativo è un aspetto di solito poco considerato. Ma è decisamente interessante. Tradizionalmente, il centrosinistra riscuote un consenso maggioritario fra gli educatori di ogni ordine e grado (dalla scuola elementare all'Università). Ci si potrebbe quindi aspettare che esso promuova in questo settore più che in altri politiche di qualità. Non è così. Nell'ambito della scuola la parte fino a oggi più «qualificante» della politica scolastica dell'attuale governo ha riguardato, oltre che la liquidazione della riforma Moratti (invisa al centrosinistra per ragioni ideologiche), l'assunzione in massa di legioni di precari. La si chiami come si vuole ma questa non è di sicuro una politica dell'istruzione di qualità. Forse le cose vanno meglio nel caso dell'Università? Non pare proprio. Già l'esperienza precedente del centrosinistra al governo (1996-2000) fu disastrosa per l'Università. In quella legislatura vennero riformati i concorsi universitari in modo tale che il risultato fu una gigantesca ope legis, una raffica di promozioni indiscriminate. Venne inoltre introdotta la laurea triennale. Tutti sanno che la laurea triennale è stata un fallimento, che ha contribuito ad abbassare drammaticamente la qualità degli studi universitari, ma nessuno ha il coraggio di dirlo né di metterci mano.L'Università, inoltre, è stata duramente colpita dall'ultima Finanziaria. E poiché siamo in Italia nessuno ha proposto che le pesanti decurtazioni di bilancio possano essere almeno in parte compensate da aumenti delle tasse universitarie. Populismo e demagogia impongono che non se ne parli nemmeno. Questa bella politica sta mettendo in forse anche una delle poche attività di eccellente qualità sopravvissute, quella dei Collegi universitari. Istituzioni come la Scuola Normale Superiore e la Sant'Anna di Pisa e i 14 collegi (come il Ghisleri e il Borromeo di Pavia), legalmente riconosciuti, che assicurano una formazione di altissima qualità a circa cinquemila studenti, hanno lanciato un appello per sollecitare coloro che sanno quanto tali istituzioni siano preziose per il Paese a difendere la loro attività oggi messa a rischio dai tagli della Finanziaria. Il contrasto fra la propaganda (che parla di valorizzazione delle forze intellettuali, del capitale umano eccetera) e la realtà si è fatto davvero intollerabile." Angelo Panebianco – Corriere Della Sera Magazine n. 17
 
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