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Come nel Biennio '92-94. Dopo 20 anni ancora il sacco all'Italia
Di Rassegna Stampa - 12/07/2011 - Attualitą - 1123 visite - 0 commenti

di Stefano Carluccio

Il “Wall Street Italia” - di proprietà della “Wall street Corporation” società iscritta nel registro delle imprese Usa e con sede a Manhattan - vuole decidere il Ministro del tesoro italiano entro domenica, altrimenti minaccia per lunedi, con la riapertura delle Borse, la tenuta della posizione italiana nei mercati. Siamo in piena aggressione all'indipendenza politica italiana. La richiesta in emergenza è ispirata ad un articolo che il WS-Italia riprende del Fatto Quotidiano in cui si ipotizza una compiacenza del Ministro Tremonti verso Marco Milanese per ragioni legate ad una presunta relazione omossessuale di cui "si dice che si dica". Quanto basta per chiedere la sostituzione immediata del Ministro la cui permanenza provocherebbe – secondo il FQ e il WS Italia - un peggioramento del giudizio delle Società di rating.

Tali entità vengono innalzate ad istituti neutri di valutazione scientifica, omettendo tre cose importanti: che sono società quotate in Borsa ed abitate da operatori e speculatori internazionali che acquistano, comprano e fanno il prezzo da soli, giocherellando con le finanze degli Stati; secondo, che sono attualmente sottoposte ad audizione della Consob per volere del presidente Vegas, ritenuto vicino al Ministro Tremonti; terzo, che Tremonti si sta muovendo in sintonia con il resto dell'Unione Europea che ha ufficialmente richiamato le Società di rating al rispetto delle norme di trasparenza del mercato previste dalla Unione e che già ha messo in cantiere il varo di una “Agenzia di rating europea” indipendente dai tre colossi che non previdero la catena dei fallimenti nel 2008.

Un esempio concreto di chi sono i guru finanziari che creano disordine sociale. Moody's come si sa, è in mano a Berkshire Hathaway, una delle maggiori società di investimento del mondo, di Warren Buffet. Ebbene, quando la Bershire Hathaway ha lanciato la periodica tranche di titoli sul mercato, a febbraio del 2010, presentava una valutazione molto positiva di Moody's. Nessuno però aveva spiegato che si trattava di azioni emesse dalla proprietà della Società di rating. La vastità degli interessi che fanno capo alla proprietà delle società di rating aprono diabolici sospetti sulla serenità dei loro giudizi. E su quelli dei loro pennivendoli.

La cosa sconcertante è che, con un articolo e mezzo, abbiano effettivamente fatto prendere alla Consob misure precauzionali a tutela della Borsa di oggi, lunedì 11 luglio, con il divieto di vendita allo scoperto, cioè fare transazioni senza possedere alcun titolo (in pratica senza soldi, scommettendo al ribasso contro l'Italia) e che l'Ue abbia convocato un Consiglio Europeo definito “di routine”, mentre non era affatto previsto, essendoci in calendario l'11 e il 12 luglio un Eurogruppo preparatorio dell'Eurofin sulla Grecia. Evidentemente il gioco al massacro sull'Italia non è stato preso sotto gamba da Bruxelles che ha nei fatti dimostrato di condividere la valutazione data dallo stesso Ministro Tremonti all'indomani delle notizie giudiziarie, che “se cado io cade l'Italia, e se cade l'Italia, paese troppo grosso, cade l'Euro”.

Siamo in una situazione analoga a quella che nel 92- 94, ma di dimensioni assai maggiori: allora l'attacco alla Lira e all'economia pubblica portò alla liquidazione di importanti asset economici nazionali, aggressione a cui lo Stato non potè porre un argine perchè sottoposto alla decimazione giudiziaria delle inchieste di Mani Pulite. Oggi l'attacco speculativo all'Italia assume la dimensione di una gigantesca operazione geopolitica. Ma ancora oggi come allora ritroviamo gli stessi personaggi persino nella manovalanza, come il giornalista Peter Gomez, allora organico alla “redazione unificata” che coordinava selettivamente la fuga di notizie del pool della Procura di Milano, oggi direttore del “Fatto Quotidiano online” (articolo anch'esso ripreso dal giornale americano) che scrive: "Tremonti, che aveva di fatto delegato (a Marco Milanese) il compito di tenere i rapporti con la Guardia di Finanza e quello di sovrintendere alle nomine nelle società partecipate dal Tesoro, lo aveva mantenuto al suo posto sebbene sapesse da sei mesi di cosa era accusato. Il fatto poi che il responsabile dell'Economia abitasse in una casa pagata da Milanese 8.500 euro al mese e che la sua portavoce fosse la compagna dello stesso Milanese, deve spingere a una riflessione: o Tremonti è un uomo poco intelligente incapace di scegliersi i collaboratori (e perciò non può continuare a fare il ministro) o ha qualcosa da nascondere".

Come al solito il Peter Gomez salta alle conclusioni, come è nella sua nota prosa da cronista da notte in commissariato di PS, dove tutti si sentono detective. “Esatto - commenta l'edizione italiana del Wall Street - proprio cosi'. Inutile dire con altre parole cio' che e' gia' detto egregiamente bene”. Non e' quindi per i rumor sul "metodo Boffo" che la borsa di Milano affonda - sostiene in un ping pong di fango tra New York e Roma la banda di due delinquenti mediatico-finanziari – e che Moody's e Standard & Poor's mettono sotto osservazione l'Italia pronte a declassare il paese, mentre le banche italiane finiscono nel mirino della speculazione. “Prendersela con i cosiddetti mercati, maledire gli speculatori, è da ipocriti", scrive Gomez. E di rincalzo il WS Italia: “Infatti lunedi' alla riapertura del mercato, il rischio e' che continui l'attacco speculativo (da Londra, dove gli operatori possono operare short al contrario di quanto accade in Italia) contro i titoli di Stato in cui e' denominato il nostro colossale debito di circa 2,6 trilioni di dollari”.

Prosegue il foglio in franchise americano: “Il mercato insomma sta sfiduciando con assoluta trasparenza l'Italia e l'attuale governo; e tutti noi cittadini rischiamo di pagarne le conseguenze. Un disperato lunch tra Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti non ha chiarito nulla, l'altro giorno, se non una pace armata e blindata tra premier e ministro, con il formale impegno a rispettare i patti presi con l'Europa e una tenuta fino a settembre, a manovra approvata. Ma attenzione: settembre e' lontano varie settimane e i mercati finanziari saranno aperti dal lunedi' al venerdi', per tutto luglio e tutto agosto (...) Intanto assistiamo tutti allo psico-dramma di un'intera nazione in balia di un ministro che garantisce il rigore (da ragioniere e senza generare sviluppo) essendo pero' sempre piu' chiacchierato, legato a catene pesanti, isolato nel suo stesso governo e impossibilitato a dimettersi nonche' a essere licenziato dal datore di lavoro. Diciamo la verita': sarebbe molto meglio che entro domenica sera, cioe' prima dell'apertura dei mercati asiatici, negli uffici del Ministero delle Finanze a via XX settembre a Roma si installasse qualcuno diverso da Tremonti.”

Chi al posto di Tremonti potrebbe avere il curriculum vitae adatto e nello stesso tempo la benedizione del premier di Arcore? Secondo Wall Street Italia “al momento in area centro-destra c'e' un solo nome possibile a disposizione: il membro italiano della Banca centrale europea, Lorenzo Bini Smaghi”. Ecco come un circuito coordinato tra nuclei infiltrati in istituzioni pubbliche, media e gruppi finanziari può decidere in merito a quanto spetta alla sovranità di uno Stato perseguendo la destabilizzazione sociale, economica e istituzionale: far scivolare in fretta l'Italia nella turbolenza del Mediterraneo, al pari della Tunisia, dell'Egitto ecc. Nel '92-94 l'attacco speculativo alla Lira precedette la liquidazione del patrimonio economico nazionale non più tutelato dallo Stato messo in ginocchio da Mani Pulite e dalla Mafia (Falcone-Borsellino).

Come accadde durante la fine della Prima repubblica, oggi la crisi della Seconda repubblica allarga ancora le maglie alle aggressioni internazionali, finanziare e non militari, ma che riguardano egualmente il tema della sicurezza nazionale, perchè l'instabilità finanziaria dello Stato e la sua debolezza alle aggressioni della speculazione finanziaria oggi porta con sè problemi di indipendenza nazionale e di coesione sociale sul piano della sicurezza interna. Come scrive bene Rino Formica, questo non accadrà per la sola ragione che abbiamo un Presidente della Repuublica come Giorgio Napolitano. Non certo per un sistema politico che non è all'altezza della gravità della situazione, pettegolo e rissoso, a destra e a sinistra. (fonte: www.criticasociale.net).

 
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