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Tarzia boia, sanpietrini alla Polverini
Di Francesco Agnoli - 18/01/2011 - Bioetica - 2505 visite - 0 commenti


Venerdì 15 gennaio, rivolgendosi agli amministratori della Regione Lazio, del Comune e della Provincia di Roma, Benedetto XVI ha dichiarato: “Non possiamo rimanere indifferenti di fronte all’alto numero di aborti praticati nella nostra regione”. Poi ha aggiunto: “Le pubbliche Istituzioni sappiano offrire il loro sostegno affinché i Consultori familiari siano in condizione di aiutare le donne a superare le cause che possono indurre ad interrompere la gravidanza”.

 Il riferimento del pontefice, per chi conosca quello che sta accadendo in Lazio, è stato piuttosto chiaro: un implicito sostegno al disegno di legge del consigliere regionale Olimpia Tarzia, proprio sui consultori familiari La Tarzia è stata, alle ultime regionali del 2010, la consigliera donna più votata del Lazio. Provenendo dal Movimento per la vita, di cui è stata per anni segretario nazionale, aveva coerentemente impostato la sua campagna contro l’ideologia radicale di Emma Bonino.

Ricorda: “Non possiamo, non dobbiamo dimenticare che la cultura radicale, maestra nelle mistificazioni, origine del più esasperato individualismo e relativismo, ha diffuso nel nostro Paese un laicismo intollerante, spacciandolo come difesa dei diritti umani, e ha propagandato una cultura di morte che sferra i suoi attacchi più forti proprio là dove la vita umana è più debole, alle sue frontiere: all’alba e al tramonto, contro la vita prenatale e contro la vita terminale.

Sistematicamente mentendo, mistificando, manipolando. Ecco perché sono scesa in campo. Mi sono candidata per contrastare con tutte le mie forze questa possibile drammatica deriva, perché guardando i miei figli sogno per loro e per tutta la loro generazione una società molto diversa da quella propostaci dai radicali. La sfida elettorale del Lazio ha rappresentato un confronto tra due modi di vedere la vita, la persona, la famiglia, la società, un confronto tra due concezioni antropologiche opposte, ove non potevano trovare spazio le zone franche, le sfumature di grigi, le posizioni intermedie, quel dar ragione un po’ a tutti, accettando come possibili verità tutte le tesi, secondo la prassi del relativismo etico imperante. La posta in gioco era troppo alta. Bisognava prendere posizione: o per la vita o contro la vita, o per la famiglia o contro la famiglia, o per il valore della persona o per l’esaltazione dell’individuo isolato e ‘capriccioso’”.

Una volta eletta consigliera regionale, Olimpia ha voluto subito dare concretezza al suo impegno pro vita: “Sono convinta che è possibile ancora sperare in una politica “espressione della più alta forma di carità”, credere nella dimensione etica dell’azione politica e realizzare un progetto politico che guarda lontano, assumendosi la responsabilità della difesa dei principi non negoziabili, fondamento della democrazia e dello sviluppo economico e sociale del nostro Paese. Ecco perché ho fondato il Movimento P.E.R. Politica Etica Responsabilità e rivolgo un appello a tutti coloro che, già impegnati in politica, amministratori di Enti Locali, persone desiderose di impegnarsi per una politica per la vita a contattarci (www.movimentoper.it )”.

Soprattutto, Olimpia Tarzia ha presentato un progetto di legge per la modifica dei consultori del Lazio contro cui si sono scatenati violentissimi attacchi da una certa area culturale ideologica che, diffondendo bugie e sciorinando critiche irrazionali e infondate, sta lanciando petizioni di raccolta firme contro la legge e moltiplicando iniziative sul territorio nazionale e sul web: convegni, eventi, volantini, manifesti, mozioni nei vari comuni e municipi…

“Emblematiche -racconta la Tarzia- sono le dichiarazioni di Emma Bonino che ha esortato una mobilitazione a livello nazionale “contro la legge Tarzia”, senza contare le recenti scritte sui muri di Roma: "Tarzia boia" (accompagnate dallo slogan, urlato da corte studenteschi, “Sampietrini sulla Polverini”). Ma le parole del Santo Padre ci sono di conforto: «Sarebbe totalmente falsa e illusoria qualsiasi difesa dei diritti umani politici, economici e sociali che non comprendesse un’energica difesa del diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale (…).Nella difesa della vita, non dobbiamo temere l'ostilità e l'impopolarità, rifiutando ogni compromesso ed ambiguità, che ci conformerebbero alla mentalità di questo mondo”. (Papa Benedetto XVI, ai Vescovi Brasiliani, 28.10.2010)”.

Occorre però ricordare che accanto agli attacchi violenti, agli slogans, alle minacce, e, purtroppo, al quasi totale disinteresse, incomprensibile, del MpV nazionale, non sono però mancate significative realtà del mondo associativo, soprattutto cattolico che hanno accolto l’ invito della Tarzia a farsi sentire con una dichiarazione di appoggio. Tra queste: il Forum della Associazioni Familiari del Lazio, la Compagnia delle Opere, la Consulta Regionale per la Pastorale Sanitaria, il Movimento Cristiano Lavoratori, l’Associazione Medici Cattolici, l’Unione Cattolica Farmacisti Italiani, l’Unione Giuristi Cattolici Italiani, l’Istituto di Bioetica dell’UCSC di Roma, il Rinnovamento nello Spirito, Il Movimento dei Focolari-Famiglie Nuove, l’Università Campus Bio-medico, il MOICA, la Società Italiana di Psicologia, il MOIGE, la Confederazione Italiana dei Centri di Regolazione Naturale della Fertilità…

In cosa consiste il progetto di legge Tarzia? “Un consiglio regionale non ha alcun potere, ovviamente, di mutare la legge 194. Semplicemente, il cuore della mia proposta ha come unico scopo ha quello di tutelare il più possibile la famiglia, le donne e soprattutto la possibilità di essere madri. Quale maggiore violenza del lasciare sola la donna, di fronte al dramma dell’aborto, non mettendola in condizione, per quanto possibile, di accogliere liberamente la vita?”.

La proposta Tarzia comincia il suo iter legislativo, articolo per articolo, in questi giorni in Commissione Politiche sociali (una verisone ridotta di questo articolo compare sul Foglio -www.ilfoglio.it- di oggi) 

 
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