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I mali del MpV: la politica, dalla Dc alla Lista Ferrara
Di Francesco Agnoli - 12/11/2010 - Bioetica - 1928 visite - 0 commenti

 

Devo purtroppo tornare sull'argomento Movimento per la Vita. Perchè sono stato accusato di aver detto "falsità", menzogne che fanno piacere al diavolo ecc... Soprattutto perchè continua ad oggi l'accanimento fratricida contro Federvita Piemonte:

(http://www.federvitapiemonte.it/html/news_read.php?read=120)

Vorrei anzitutto specificare anzitutto alcune cose:

1) ho scritto più volte a varie persone di dirmi i punti precisi in cui avrei mentito: se mi vengono indicati, ho detto, ritratto pubblicamente. Ancora aspetto, ma nel frattempo diversi mi hanno chiesto i documenti e li ho inviati: e costoro che prima erano critici, hanno cambiato idea...

2) trovo scorretto fingere che il mio sia stato un attacco al MpV in quanto tale. E' il contrario: a torto o a ragione sono convinto che sia la gestione nazionale del Mpv a fare dei danni al Mpv in generale, in cui, come ho detto, vi sono persone che si fanno in quattro per la cultura della vita.

3) E' altresì scorretto sostenere che faccio parte di Verità e Vita. Non ne faccio parte.

Scrivo cose che più o meno hanno già detto e scritto Mario Paolo Rocchi, Silvio Ghielmi, Giuseppe Garrone (fondatori del primo CAV, del Progetto Gemma e di SOS vita), e tanti altri, tutti del Mpv, dunque, e persino Francesco Migliori, fondatore del MpV, co-ideatore del Progetto Gemma, fondatore di Vita Nova e primo presidente del Movimento dal 1980 al 1990, ecc., che tutti ricorderanno per la sua dedizione e moderazione, e che pure parlava di "caccia alle streghe" nei confronti di chi si fosse macchiato di "lesa carlità" (Lettera ai dirigenti del MpV del 1/1171998; vedi     )

Proprio Francesco non volle mai candidarsi in politica, quando era Presidente nazionale.

Voglio appunto partire da qui, da uno dei mali del MpV di oggi: un certo modo di intendere e di fare politica.

 Mi riferisco in particolare all’entrata di Carlo Casini nella Dc, a partire dal 1979.

 

Perché dico questo? Per vari motivi:

1) far parte di un partito, che tra il resto è responsabile dell’entrata in vigore della 194, firmata e sostenuta da ministri democristiani, limita la possibilità di azione del presidente nazionale del MpV.

Nel mio libro, ricostruendo gli anni del referendum, racconto il ruolo di quel partito. Non posso ora non chiedermi: quanto la stessa Dc ha frenato il MpV, quanto gli ha imposto le logiche politiche del male minore, del compromesso ecc? Quanto ha condizionato la storia del Mpv?

Qualche esempio.

a)  La Dc non voleva il referendum abrogativo. E’ forse un caso che a frenare molti del Mpv che volevano il referendum, ancora nel 1980, vi fosse, in prima linea, proprio Casini, deputato Dc (secondo quanto racconta Pirovano nella sua storia ufficiale del MpV)?

b) La Dc voleva abbassare lo scontro, per non turbare i suoi rapporti con la sinistra: è un caso che il referendum minimale, nella sua versione veramente minimalista, sia stato sponsorizzato particolarmente da Casini stesso, quando invece altri dirigenti del Mpv volevano solo il massimale, oppure un minimale meno minimalista?


Inoltre il fatto che il Presidente nazionale del MpV appartenga ad un partito, fa sì che il Movimento tutto venga identificato, più o meno, con quel partito (anche se ciò non è giusto).

Questo non solo allontana molti dal MpV, per motivi politici, ma soprattutto, lungi dal favorire il rapporto con la politica parlamentare, la rende sovente più difficile. E' infatti chiaro che difficilmente membri di partiti differenti da quello di Casini sosterranno progetti provenienti appunto da chi milita in un partito diverso.

Analogamente è successo varie volte che progetti di legge per la vita, nati all'interno di partiti diversi da quelli del presidente del MpV, abbiano trovato l'ostilità o la noncuranza del MpV stesso (o meglio del suo presidente): per cosa se non per motivi di concorrenza partitica? (si veda la testimonianza che riporto nel mio libro dell'on. Mantovano, tra gli artefici della parte migliore della legge 40)

 

 

2) L’appartenenza ad un partito pone sempre l’interrogativo nella base del MpV: viene prima l’obbedienza al partito o la fedeltà agli ideali del MpV?

Gli esempi potrebbero essere tanti, ne faccio solo alcuni.

Il primo: perché il MpV centrale non ha appoggiato pubblicamente Roberto Cota, candidato presidente pro life del Piemonte, contro la radicale Bresso, nonostante Cota avesse l'appoggio dell'intero MpV del Piemonte? Forse perché la radicale Bresso era appoggiata dall’UDC, partito di Casini e di Boero? Perchè Casini ha biasimato e fatto biasimare più volte la Bonino, ma non ha detto una parola, in pubblico, sulla Bresso, appoggiata dal suo stesso partito? E perchè una volta eletto Cota, Casini lo ha lodato per le sue posizioni pro life, ma ha continuato a incalzare il MpV piemontese di Marisa Orecchia, che pure sta collaborando strettamente con Cota? Se Cota fosse stato dell'Udc, il MpV nazionale avrebbe mandato gli ispettori a Federvita Piemonte? Boero avrebbe lanciato accuse vergognose contro Federvita Piemonte, accusandola di brogli elettorali? Avrebbe dichiarato a Repubblica quello che ha dichiarato, svergognando la sua stessa Federazione? Sono domande che nascono inevitabili, qualunque sia la risposta...

Nella foto la Bresso, dopo il patto con l'Udc, firma la petizione dei radicali per la vendita della pillola del giorno dopo senza ricetta (in fondo al testo le dichiarazioni di Bresso sulla bioetica)

Mi sia consentita al riguardo una piccola nota sulla coscienza sporca: dopo aver detto più volte che Casini non aveva preso posizione pubblica sulla Bresso, che Boero aveva smentito l'appoggio di Federvita Piemonte a Cota, che "Sì alla vita", prima delle elezioni, guarda caso, non aveva dedicato "neppure tre righe" alla Bresso, vengo a scoprire, grazie ad un famoso pro life, che la versione on line di Sì alla vita è stata manomessa, come si può vedere nella foto in alto: è stata aggiunta la frase: "che non avranno mai il nostro voto"!!! Non è sintomo di coscienza sporca?

(Come ho dimostrato nel mio libro, oltre a questo fatto, c'è la menzogna di Casini che nella sua lettera dell'ottobre 2010 dice di aver appoggiato Cota, omettendo di spiegare che lo ha fatto ad elezioni già avvenute!)

Un altro esempio: perché in occasione delle elezioni in Lazio, nello scontro tra la Polverini, appoggiata dall’UDC e la Bonino, “Sì alla vita”, periodico del MpV, si è schierato apertamente e abbondantemente con la Polverini e contro la Bonino? Solo per la storia della Bonino (ma le idee della Bresso, e pure quelle di Vendola, anch'egli pressochè oscurato, sono le stesse!), o anche perché la Polverini era appoggiata dall’Udc?

Riguardo alle stesse elezioni: come mai “Sì alla vita”, prima delle elezioni,  non ha mai menzionato la candidatura di Olimpia Tarzia nella Lista Polverini, contro la Bonino? Eppure la Tarzia (nella foto) era stata segretaria generale del MpV dal 1997 al 2006! Appoggiarla sarebbe stato doveroso! Forse perchè la Tarzia non era dell'Udc? Forse perchè vi è uno e un solo politico degno di rappresentare il MpV?  Non lo sappiamo, ma la domanda, anche qui, sorge spontanea.

E come mai una volta eletta la Tarzia, come donna più votata del Lazio, pur essendo una notissima pro life, conosciuta da tutti nel MpV stesso, il giornale del Movimento non ha detto nulla? Come mai, quando la Tarzia nel maggio ha fatto una importante proposta per la sua regione per diminuire gli aborti, attaccatissima da Bonino e compagnia, quotidiani nazionali hanno rilanciato la sua iniziativa, mentre i primi a ignorare questa azione politica sono stati i vertici e gli organi di informazione del MpV centrale?

E' questo l'appoggio alla Tarzia di cui parla Casini nella sua lettera del 9 ottobre 2010? (nota 1)

Tutto questo per non mischiare politica e Movimento sul periodico del Mpv? E allora perchè pagine e pagine della rivista sono state dedicate alla mancata elezione di Casini all'Europarlamento nel 2004, trasformando la rivista in un bolettino politico di Casini e dell'UDC?

Un ultimo esempio, molto attuale. Nel mio libro in una nota ricordo solo con un accenno la storia della Lista Ferrara "Aborto? No grazie".

In quella lista erano candidati dirigenti famosi e meritevoli del MpV come Paolo Picco, Elisabetta Pittino, Paolo Sorbi, Giorgio Gibertini, Olimpia Tarzia ecc... Ci saremmo tutti aspettati da parte del MpV centrale e di Casini, un certo entusiasmo: finalmente una lista pro life, e tanto tanto dibattito sui giornali e in tv! 

E poi tanti candidati autorevoli del MpV in lista!

Invece cosa accadde? Casini si sbracciò per spiegare a tutti che la lista non era opportuna (tra l'altro per la "dispersione dei voti")! Toglieva voti a qualcun altro, insomma.... fece capire Casini, e lo scrisse....Lo scrisse e lo riscrisse più volte. 

A Famiglia Cristiana, lui, eurodeputato dell'Udc, in politica dal 1979, prendendo le distanze dalla Lista di Ferrara, affermava: "...Inoltre, mi domando: può il Movimento per la vita abbandonare la linea, ripetutamente decisa, di restare estraneo ai giochi di partito? Una scelta radicata nella convinzione che la difesa dei bambini deve appartenere ontologicamente a tutte le forze politiche, e nella speranza di convincere tutti, fino a sognare una generale conversione di chi grida solidarietà e libertà e dimentica i più deboli e poveri tra i viventi" (http://www.mpv.org/pls/mpv/v3_s2ew_consultazione.mostra_pagina?id_pagina=507).

Possibile? Proprio chi, su "Sì alla vita" del maggio 2004, in un editoriale di due pagine sulla propria candidatura, incominciava: "Credo che i lettori abbiano il diritto di conoscere le ragioni più profonde e vere della mia nuova candidatura al parlamento Europeo...Chi mi ha spinto ad accettare la candidatura e chi ora la sostiene, mi lusinga: 'c'è bisogno di te in un parlamento dove i temi bioetici e di politica familiare sono già tornati in primo piano...C'è bisogno di te, mi dicono, della tua specifica competenza e della tua quotidiana dedizione'. Mi lascerò lusingare. Forse, è vero, qualcosa di significativo potrei fare, come in passato è avvenuto..."?

Non sarebbe stato straordinario se altre persone del MpV, come quelle citate, fossero entrate in Parlamento tramite la Lista "Aborto? No grazie?"? E se non si voleva appoggiare la lista, ritenendola inopportuna, non sarebbe stato quantomeno delicato non sconfessare più volte dei propri dirigenti e una lista così benemerita e coraggiosa?

E perchè scomunicarla?

Viene il dubbio che Carlo Casini condividesse le preoccupazione di Pierferdinando Casini, suo superiore nell'UDC: "la lista Ferara, pensava il bel Piero, rischia di toglierci voti e di farci rimanere sotto il 4 %, cioè sotto la soglia per entrare in Parlamento. Non è opportuna!" (parentesi: ricordo bene, per aver assistito alla scena, come pure lo ricordano altri, che Berlusconi sgridò Ferrara: "con la tua lista mi porti via voti, non farla, ti do io 4 parlamentari", mentre dall'altra Pierferdinando Casini spiegava ai suoi: "La lista di Ferrara è tutta una idea di Berlusconi, per portare via voti a noi").

Così, con l'ostracismo di Pierferdinando Casini alla lista Ferrara forse si potrebbe forse spieghare il tentativo di Carlo Casini di far entrare Ferrara stesso nell'Udc, prima, e poi la presa di distanza, una volta convinto che la Lista portava via voti al suo partito, l'UDC!

Si spiegherebbe perchè il numero pre elettorale di "Sì alla vita" (marzo 2008) riportasse ben visibili i vari simboli di partito, anche quello di Sinistra Arcobaleno e anche quello de La destra, ma non il logo della Lista "Aborto? No grazie"!

Si spiegherebe perchè Giorgio Gibertini, ex responsabile nazionale giovani e dipendente del MpV nazionale, abbia finito per dimettersi (dietro forti pressioni) proprio dopo aver appoggiato più di tutti nel MpV la Lista Ferrara.

Forse così si spiegherebbe anche perchè lo stesso numero presentasse l'Udc, il partito del Presidente, come un solido partito di pro life che appena giunto in parlamento avrebbero fatto sfracelli sulla 194 ecc....

Si affemava, quasi invitando a votarlo,  che il partito di Carlo e Pierferdinando  Casini "si mostra coerentemente schierato su posizioni pro vita"!

A interpretare queste posizioni veniva chiamato l'ottimo onorevole Luca Marconi, che però nell'UDC conta come molto poco...e che poi non fu neppure eletto....

Fatto sta che noi della lista Ferrara le prendemmo (le botte) dal primo giorno...senza il sostegno del MpV centrale, mentre alcuni militanti ci dicevano: "vi voteremo, anche se dalla direzione ci hanno detto di no!".

Forse si può ora capire cosa intendevo quando affermai, sul Foglio del 16 settembre, che in tanti anni il MpV centrale, anche attraverso il suo organo ufficiale,  ha sempre perseguito "una e una sola carriera politica".

Per approfindire: http://fedecultura.com/Storia_del_Movimento_per_la_Vita.aspx

 

Ps. Le dichiarazioni della Bresso sulla vita:

Sull’aborto: Collaboro con Emma Bonino da quando“era vicepresidente del CISA, l’associazione che assicurava alle donne diritto all’aborto”: “con Franca Rame facemmo una dichiarazione di aborto. Fummo incriminate per autocalunnia” (intervista a Gay TV, 5.6.2009).

Sulla pillola RU486: “La scelta della pillola abortiva rientra fra le opzioni previste da una legge dello Stato, la 194. Una soluzione dal punto di vista medico che permette alle donne di soffrire di meno” (La Stampa, 30.9.2005).

Sulla banalizzazione dell’aborto somministrando la RU486 in “day hospital”: “Sono contraria all’obbligo di ospedalizzazione, una volta assunta la pillola abortiva Ru486, per le donne che decidono di interrompere la gravidanza. Sono convinta che, sotto il profilo etico, non ci siano differenze tra l’interruzione di gravidanza terapeutica e quella farmacologica. Da questo punto di vista, un eventuale aggravio di costi per la Regione è del tutto indifferente” (dichiarazione del 6.8.2009, sul suo sito).

Sulla “pillola del giorno dopo”: “Ieri mattina la Presidente Bresso ha sottoscritto con convinzione la petizione dell’Associazione Luca Coscioni che richiede l’abolizione dell’obbligo di ricetta per la pillola del giorno dopo” (comunicato stampa del 1°-3-2010).

Sull’eutanasia: “Tutti sappiamo che la vita di Eluana è artificiale. Si sostiene che alimentazione e idratazione non sono trattamenti medici e questo è un falso” (L’Unità, 23.1.2009). “Il disporre della propria vita e della propria morte rappresenta un diritto di libertà assoluto per l’individuo” (appello di Paola Bresso, sorella di Mercedes, condiviso e diffuso sul proprio sito dalla presidente il 4.3.2009).

Sul matrimonio omosessuale: “Per il momento [corsivo mio] credo si debba introdurre un provvedimento simile al Pacs che garantisca diritti veri. In prospettiva, compatibilmente con il necessario cambiamento culturale, credo che si debba pensare ad un riconoscimento vero e proprio come il matrimonio” (Gay TV, 5.6.2009). A proposito delle nozze lesbiche “celebrate” a Torino dal sindaco Sergio Chiamparino in piena campagna elettorale: “Sono assolutamente d'accordo con Sergio e se mi avessero invitato avrei partecipato a quella cerimonia” (La Stampa, 6.3.2010).

 

Nota 1: Sul numero di febbraio di "Sì alla vita", con ampio spazio alle elezioni e alla Bonino, non è comparso neppure un accenno alla Tarzia, candidata in Lazio con grandi prospettive.! Sul numero di marzo, è comparso un suo articolo, ma firmato così: "Olimpia Tarzia, vicepresidente Confederazione Consultori di ispirazione cristiana". Non sapevano, in redazione, che era una delle candidate di punta della Lista Polverini, e che era la più nota pro life candidata? Neppure un accenno alla sua candidatura, insiomma, come invece era sempre successo per Casini. Sul numero di aprile, dopo il grande successo elettorale di Olimpia, nulla. Sul numero di giugno, dopo la sua discussa proposta di legge, che aveva solevato le ire della Bonino ecc, nulla! Nello stesso numero un lungo articolo sulle politiche dlele regioni: "Il coraggio delle regioni". Non un cenno alla consigliera regionale Tarzia, la vera protagonista delle campagne pro life della regione Lazio; non un cenno al patto di Marisa Orecchia che ha permesso la vittoria di Cota!

Chiaro cosa significa che le risorse del Mpv non vengono valorizzate? Quasi dessero ombra...

Quanto si è detto sin qui è una critica ad un modo di operare, non ad una persona, la cui buona fede e la cui volontà di servire la vita, non oserei mettere in discussione)


 
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