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Non uno: quattro vescovi anglicani entrano nell'Ordinariato anglocattolico
Di Rassegna Stampa - 26/10/2010 - Religione - 1018 visite - 0 commenti

Non abbiamo avuto il tempo nei giorni scorsi di riferire della notizia, invero dirompente, che il Presidente della principale Associazione di anglicani di sensibilità cattolica Forward in faith, il vescovo John Broadhurst di Fulham (suffraganea di Londra), ha rotto gli indugi e deciso di farsi cattolico profittando della generosa offerta di Papa Benedetto XVI per ordinariati anglocattolici.

Il suo abbandono della Comunione anglicana è avvenuto tra l'altro sbattendo la porta, accusando cioè i suoi ex correligionari di atteggiamento 'fascista nel comportamento'. L'importanza della notizia è nel fatto, si noti, che non si tratta di un vescovo della TAC, la Traditional Anglican Communion, costituita da anglicani già da anni usciti dalla comunione con Canterbury e il cui ingresso collettivo nei futuri ordinariati è dato pressoché per assodato: no, Forward in Faith era ed è finora parte integrante della Church of England, la 'Chiesa' ufficiale anglicana di Stato, di cui è capo la Regina Elisabetta e leader spirituale l'arcivescovo di Canterbury.

Ma la notizia di oggi, è che non uno, bensì quattro vescovi del mainstream anglicano hanno deciso di 'attraversare il Tevere': oltre a Broadhurst, i cosiddetti 'vescovi volanti' (flying bishops) che già godevano di autonoma giurisdizione sugli anglocattolici contrari alle pretesse: Andrew Burnham di Ebbsfleet e Keith Newton di Richborough, nonché il vescovo emerito Edward Barnes. Si moltiplicano inoltre (effetto anche del successo della visita papale in Gran Bretagna) le decisioni in tal senso di intere parrocchie (Cantuale Antonianum riferisce la storia di una parrocchia di Folkestone, tra l'altro proprio nell'arcidiocesi stessa di Canterbury) e di singoli preti: commovente, ad esempio, "l'ultima omelia anglicana" che potete leggere sul blog di questo parroco che diventerà cattolico e prende quindi congedo dai suoi parrocchiani. da: messainlatino.it

 
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