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L'ultima Follia
Di Enzo Pennetta - 28/08/2010 - Cultura e società - 1236 visite - 0 commenti


Sul sito Godblock.com puoi scaricare un programma per tenere Dio lontano dalla tua navigazione.” Con queste parole inizia un articolo intitolato “L’ultima follia corre sul web: filtro blocca i programmi religiosi”, pubblicato il 26 agosto scorso sul Corriere della Sera: Dio è considerato un contenuto osceno o un virus informatico .

Andando a verificare sul sito Godblock.com si possono trovare le motivazioni che hanno spinto alla nascita del filtro “anti Dio”: «Nell’ultimo secolo, gli Stati Uniti hanno visto il risorgere delle religioni fondamentaliste. Fondamentalisti Evangelici, Mormoni, Battisti, Musulmani, e Ebrei hanno portato indietro i progressi nelle scienze, nei diritti umani, nei diritti civili, e nella protezione dell’ambiente. Come possiamo invertire questo trend e raggiungere il resto del mondo nella graduale secolarizzazione della società e del governo?»

Andando a scaricare il programma ci si accorge però che non è ancora disponibile, sono però da subito accettate e gradite offerte di denaro. L’iniziativa potrebbe far sorridere qualcuno, ma in realtà è uno dei primi effetti di un’idea portata avanti da ambienti vicini all’ateo darwinista Richard Dawkins che, con milioni di copie vendute in tutto il mondo, propaganda da anni l’idea che la religione sia una specie di “virus” della mente (un virus della mente viene definito “meme”) e che come tale vada trattata e curata.

Tale tesi è stata sviluppata nel libro “Il gene egoista” del 1976, nel quale possiamo leggere affermazioni come la seguente: «Quando si pianta un meme fertile in una mente, il cervello ne viene letteralmente parassitato e si trasforma in un veicolo per la propagazione del meme, proprio come un virus può parassitare il meccanismo genetico di una cellula ospite […]Consideriamo l’idea di Dio. Non sappiamo in che modo si sia originata nel pool memico […]Un altro membro del complesso dei memi religiosi si chiama fede» . Col filtro Godblock si vuole quindi trattare da “virus informatico” il concetto di Dio, ma poiché non è il computer ad essere danneggiato da tale “virus” ma la mente, il concetto di Dio finisce col somigliare più ad un contenuto osceno, un’immagine pornografica dalla quale preservare i bambini fino a quando non saranno in grado di difendersene.

L’idea del concetto di Dio considerato come “osceno”, dal quale è quindi necessario preservare i cittadini, non è anch’essa nuova, si trova infatti formulata dallo scrittore inglese Aldous Huxley nel libro “Il mondo nuovo” del 1932. Il filtro ha dunque questa funzione di preservare i giovani dall’oscenità rappresentata dalla religione, è infatti stato pensato per: «genitori e scuole che desiderano proteggere I loro bambini dal materiale spesso violento, sessualmente e psicologicamente, di molti testi sacri.» La logica conseguenza della teoria che tratta il concetto di Dio come un “virus” mentale è che se non si riesce a prevenirne il contagio si dovrà necessariamente provvedere alla cura.

L’idea che i credenti, oltre che “cretini” come li definisce l’equivalente nostrano di Dawkins, Piergiorgio Odifreddi, siano anche dei malati di mente, è quindi stata già proposta, si potrebbe forse un giorno vedere di fianco alle sedute di gruppo degli “alcolisti anonimi” delle sedute di “credenti anonimi” avviati al programma di recupero, le sedute potrebbero iniziare allo stesso modo, si direbbe il proprio nome e cognome davanti agli altri disposti in cerchio e si proseguirebbe aggiungendo “…e sono un credente”. La cosa potrebbe, come dicevamo, far sorridere. Sorridevano nei loro salotti anche i nobili russi descritti da Dostoewskij nei “Demoni” di fronte alle teorie dei rivoluzionari dell’ottocento, li ritenevano curiosi e stravaganti.
 
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