Diventa socio
Sostieni la nostra attivitą Contatti

 

Cerca per parola chiave
 

 

Autori

 

Ci sono 1 persone collegate

 

\\ Home Page articoli : Articolo
Halloween: una festa innocua?
Di Libertą e Persona - 29/10/2009 - Religione - 1685 visite - 0 commenti

Halloween è vertamente soprattutto una festa commerciale. Però non bisogna trascurare il fato che come tutte le feste porta con sè una certa curiosità per le sue origini. Che sono barbare ed anti-cristiane. Non è un caso che nella notte di Halloween la lega antivivisezione, per fare un esempio, inviti i vigili urbani di Roma a controllare il più possibile per evitare "sacrifici di animali per riti satanici" (Corriere, 29/10/2006). Ecco l'origine della festa:

"Il 1 novembre, giorno del culto della notte e dei morti, si è cristianizzato per celebrare l'immortalità delle anime dei trapassati. Nell'anno 835, il papa Gregorio IV ne fa la festa di "Ognissanti". Questa festa è obbligatoria, ed è celebrata in onore di tutti i santi che sono stati canonizzati, cioè di coloro che sono stati resi degni, dopo la loro morte, di essere onorati attraverso un culto particolare. Questa pratica risale al IX secolo. Il paganesimo primitivo ha lasciato tracce in numerose feste e culti. Malgrado i divieti dei concili e gli sforzi delle autorità cristiane i primi secoli sono trascorsi invano di fronte alle tenaci tradizioni. È così che si ritrova, in un documento datato 802, una ammonizione di Carlo Magno, nella quale lamenta che si venerino alberi, rocce, fontane e che si interroghino streghe ed indovini!

Dodici secoli sono passati e il suo rammarico rimane fondato. La chiesa ha, in numerosi casi, sovrapposto una interpretazione cristiana ad una pratica di origine pagana. Le superstizioni si perpetuano, i santi "topici" (topici: di cui i fenomeni psichici e i caratteri diventano simili alle divinità che sostituiscono), hanno ereditato la clientela delle divinità celtiche e gallo-romane. Il termine inglese "Halloween" è di origine medioevale dove si ritrova sottoforma di "All Hallows" (tutti i santi) per diventare, in seguito, "All Hallows Even" e "Halloween" (vigilia di Ognissanti). Una vigilia è una lunga veglia che precede una grande festa religiosa. Ecco perché il 31 ottobre è celebrata in attesa del 1 novembre, festa di "Ognissanti". Nondimeno questa vigilia, che originalmente sembra essere "santa", entra in contatto con un'altra festa pagana, che è il festival celtico e che ha luogo alla fine dell'estate, chiamata Samhain.

Nell'antichità Halloween era Samhain, una delle date più importanti nel calendario delle popolazioni celtiche che fissava la fine dell'estate e l'inizio del nuovo anno. Sul sacro suolo di Tara (una area non lontano da Dublino), una volta ogni tre anni si teneva una Feis, una grande adunata dei sovrani e degli ollamhs (poeti che avevano vari ruoli come detentori del sapere). La festa aveva inizio tre giorni prima Samhain e terminava tre giorni dopo. La fine di ottobre era la notte magica in cui le creature dell'aldilà e le divinità vagavano sulle terre dei mortali e dalla cava fatata di Cruachain, nella contea di Roscommon, usciva un esercito di spiriti guidati da Morvigan, la "Grande Regina". Nel corso di Samhain era tradizione effettuare sacrifici umani e di animali al dio del grano e dell'agricoltura Crom Cruach: infatti, l'agricoltura rappresentava, per le popolazioni celtiche, la principale fonte di sostentamento e, in quell'occasione, i mortali ringraziavano con riti propiziatori gli spiriti per i raccolti estivi.

Questo festival del Samhain era legato al ritorno dei gregge dai pascoli, o alle raccolte. La sua importanza è sottolineata dal rinnovamento delle leggi celtiche, del baglio territoriale, con il ravvivare del fuoco per l'anno a venire, attraverso la pratica delle divinazioni che prevedeva, in questo giorno, la visita delle anime morte nelle case dei vivi. Questa celebrazione commemora anche l'entrata nell'altra metà dell'anno, la più tenebrosa, la più sterile e la meno produttiva.

Era quindi credenza comune che in questa notte di fine estate, la separazione fra il mondo dei morti e quello dei vivi si facesse meno netta, sino a permettere agli spiriti di tornare sulla terra, cosicché dal tramonto all'alba, il "regno dei vivi" diventava possesso del "regno dei morti". Nell'anno era il momento di maggiore scambio tra il soprannaturale e il terreno, considerati paralleli anche se, a volte, in conflitto. Questo festino d'autunno portava dei significati sinistri con i fantasmi, le streghe, i folletti, gli spiriti, le fate, i demoni, ed ogni sorta di esseri vaganti strani.

 Particolari mascherate erano riservate alla festa del Samhain rappresentanti ogni sorta di esseri malefici che i Celti temevano ed ai quali offrivano doni. Così le raccolte e le mandrie erano protette contro le influenze demoniache diffuse in quel periodo dell'anno. Era il momento di placare le potenze soprannaturali che controllavano il corso della natura. La festa del Samhain celebrata il 31 ottobre era il solo giorno in cui, se non si era potuto avere l'aiuto di Dio, si poteva invocare la protezione dei demoni e delle potenze malefiche, con l'offerta di un tributo, per i matrimoni, la fortuna, la salute e la morte. Conoscete le streghe e il loro grande paiolo? Ebbene, sotto la sorveglianza del druido, era anche la festa della classe guerriera, durante la quale poteva avere luogo la scena del paiolo. Una targa sul paiolo di Gundestrup mostra un uomo, più grande degli altri, che immerge un uomo in una tinozza in presenza di guerrieri armati. Sacrificio di un prigioniero attraverso annegamento, o resurrezione di un guerriero attraverso l'immersione in un paiolo? D'altronde tutte le fonti scritte parlano di donne con capelli grigi che conducono prigionieri di guerra ad un paiolo di 1400 litri circa, dove portavano una scala dalla quale tagliavano la gola ai prigionieri. Del sangue colava nel paiolo dal quale traevano i loro presagi. Sicuramente la grandezza del paiolo sembra inverosimile, però la tradizione irlandese ricorda il nome del Concholar Aradach, che vuol dire "colui che è munito di scale".

Da una generazione all'altra, è così che Halloween è stata considerata come l'opportunità più favorevole per le arti divinatorie dei Celti, poiché era una veglia in cui si invocavano i morti. Le arti divinatorie erano diverse a secondo delle zone della Bretagna. La maggior parte dei numerali di divinazione di Halloween nei confronti delle mele, in origine con significato sacro e simbolico, sono diventate dei giochi per i bambini. ...

Il simbolismo comune di Halloween, "Jack-o-lantern" appunto, è una zucca svuotata e tagliata come una faccia malvagia con una candela interna. Bisogna ricordare che i Celti erano cacciatori di teste. Tagliavano la testa ai loro nemici, e poi la conservavano in modi diversi. Alle teste dei morti, si sarebbero sostituite delle rape svuotate, simbolo del mondo sotterraneo riunito per l'occasione al mondo dei vivi. Gli Irlandesi americani hanno poco a poco sostituito la rapa con la zucca. Ma non avevano dimenticato la loro leggenda che vuole che Jack, che non poteva andare né in cielo né all'inferno, avesse ricevuto, da parte del diavolo, un tizzone della sua fornace per metterlo nella rapa scavata per poter illuminare la strada, visto che andava errante sulla terra. ..(da Oltre mgagazine, ottobre 2002).

 

Si veda anche :

http://www.libertaepersona.org/dblog/articolo.asp?articolo=504

 

http://www.libertaepersona.org/dblog/articolo.asp?articolo=505

 
Nessun commento trovato.

I commenti sono disabilitati.