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Pensieri politici sparsi, sull'attualitą locale e nazionale
Di Caius - 19/02/2009 - Politica - 904 visite - 0 commenti

E' dunque ufficiale, Pino Morandini è candidato sindaco a Trento. Appresa la notizia il suo ex compagno di partito, dell'Udc, Tarolli, ha pensato di prendere le distanze, andando un po' pesante, sul personale. Perchè i politici sono così spesso portati a scadere, nelle meschinità più basse? Un vecchio compagno, comunque rappresentativo di una certa cultura, che dovrebbe essere comune, continua sempre sulla stessa strada, senza sbandare a destra e a sinistra: non si potrebbe tacere? No, la condanna di certi politici è di dover parlare sempre, giudicare sempre, emettere a ritmo continuo comunicati stampa e parole, non magari sulle cose importanti, anzi....su quelle certi ex democristiani stanno sempre zitti, per non compromettersi... Meglio oliarsi la curia coi finanziamenti, che darsi da fare per una politica di valori.

Il campione del mondo, nelle ciarle gratuite e petulanti, è senz'altro Daniele Capezzone, persona sfuggente ed arrivista come poche. Eppure ha fatto carriera...Bastava ascoltarlo, quand'era radicale, sulla bioetica: poteva parlare per ore, con slogans e battute, su un argomento che non conosceva per nulla.

Anche Veltroni- di cui si celebrano in questi giorni i funerali, con Massimo D'Alema a fare da gran cerimoniere, con incenso e birra a fiumi, insieme a Bersani-, è stato un po' così: un buon chiacchierone, sa scrivere e parlare, ma è difficile dire cosa vi sia dietro...I suoi discorsi elettorali, ascoltati a radio radicale, erano fiumi di parole, di citazioni dotte senza nessi...arena sine calce, da professore di lettere un po' vanesio. Amava, o ama, dirsi moderato, democratrico, ma a sentirlo parlare rimane quel piglio vetero-comunista un po' giacobino: attentato alla Costituzione, attentato qui, attentato lì...in questi mesi tante invettive, allarmi, che sulla bocca di un ex comunista lasciano un po' perplessi, ma poche proposte...da buon giornalista, che si distinse per aver lanciato l'usanza di utilizzare l'Unità per impacchettare videocassette, non certo pensieri...Inevitabile che un uomo ben più intelligente, ed anche più cattivo, come D'Alema, abbia fatto di tutto per segare il ramo su cui Veltroni era seduto...vedremo ora cosa succederà. Forse il Pd tornerà a provare il matrimonio con la sinistra estrema, in Italia, purtroppo...

in Trentino, invece, chiunque vinca, andrà meglio di ora. E' finita, in provincia, l'era della Cogo, della Berasi, della Chiodi, di Andreolli e di Benedetti...i radical comunisti, che abbandonato il dogma collettivista hanno imbracciato quello individualista, sono usciti male dalle elezioni provinciali. Anche a Trento, chiunque vinca tra Morandini, Bortolotti e Andreatta, l'assetto sarà più centrista. Poi occorre vedere se certi centristi sono meno nichilisti per convinzione o per pigrizia...quelli per intenderci, che Dante chiama ignavi. Il buon Andreatta, per esempio, persona squisita, ex insegnante amato e stimato, cosa ha fatto in tanti anni per l'educazione dei nostri giovani trentini? Ha preferito urbanistica e cemento...Quanto a Morandini, la avrà dura, ma accanto alle stelle alpine, le rose nel pugno, i tulipani, le querce e tutte le altre amenità della politica, non sarebbe male svettasse anche, un domani, un Pino....

Un pensiero infine, su Dario Franceschini: lo avevano messo lì, per poter dire che anche la Margherita contava qualcosa, e non solo gli ex comunisti. In verità contava quanto il due di spade quando briscola è bastoni. L'uniche comparsate sui problemi morali. E' allora che la stampa va dai cattolici, o sedicenti tali, per chiedere: lei è col Vaticano o meno? Domande più intelligenti, di solito, non ne escono. E' il riflesso di una certa cultura: non importa il cosa, ma chi. E poi il Vaticano, quasi fosse uno Stato straniero, alla nostra storia, alla nostra cultura, ma sempre minaccioso verso la libertà di tutti. E Franceschini, boccalone insipido, tanto insipido da non fare concorrenza neppure alle banalità di Veltroni (che bello avere un vice che sembra, forse, meno che un portaborse), sempre la stessa risposta, mille e mille volte. Non certo spiegando cosa pensa lui, cosa che forse non accade, ma mettendo subito in chiaro: “Sì, sono cattolico, ma cattolico democratico, per me la laicità impone di distinguere tra fede e politica”. Sempre lì a distinguere, per non dire nulla, per non prendere mai posizione, e smarcarsi da eventuali polemiche.

Proprio un democristiano dei tempi peggiori. Mai una volta a dire: io credo che l'aborto, l'eutansia, la droga libera sia bene o male, perchè...perchè... No, no, subito a nascondersi dietro la laicità: parola che non si capisce più cosa voglia dire, anzi che per alcuni vuole dire “me ne frego e ognuno faccia I cavoli suoi”.... Eppure un padre di famiglia, senza scomodare il Vaticano, su certi argomenti potrebbe essersela fatta un'idea, sua personale, a cui affezzionarsi, almeno un po'....per cui scaldarsi il cuore, ogni tanto, e sentirsi vivo. Grigio, insomma e burocratico, il Franceschini reggiano: quei bianchi che sfumano nel rosa. Con lui il Pd farebbe peggio, se possibile, che con Veltroni. Per questo durerà poco...

 

 
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